Chi non viaggia non conosce il valore degli uomini.
(Proverbio arabo)
Il culto tangata manu o dell’uomo-uccello, a Rapa Nui
Si praticava nel villaggio cerimoniale di Orongo, sulla punta estrema dell’isola, fra il cratere del vulcano Rano Kau e uno strapiombo sul vuoto. Di fronte, in basso sull’Oceano, si trovano tre isolotti Motu Nui (Grande Isola), Motu Iti (Piccola Isola) e Motu Kao Kao.
Il culto dell’uomo-uccello risale all’ultima fase della società Rapa Nui (XVII-XIX secolo), quando quello dei moai stava tramontando; permise, dopo guerre e rivolte, di arrivare alla rotazione del potere temporale e spirituale fra le tribù in guerra, da sempre sottomesse alla stirpe dei Miru.
Una volta l’anno, fra luglio e settembre, re, sacerdoti, rappresentanti delle tribù si incontravano a Orongo, per eleggere l’uomo-uccello, fra i rappresentanti dei diversi clan.
Luoghi dove risiedevano tutti coloro che presenziavano alle diverse fasi della cerimonia dell'uomo-uccello
Ogni hopu manu o servitore nominato dal suo capo-clan doveva nel mese d’agosto gareggiare con gli altri raggiungendo a nuoto l’isolotto di Motu Nui, lottando contro le correnti e gli squali. Dopo giorni o settimane d’attesa, se il servitore aveva trovato un uovo (di fregata, sterna, o manutara) depositato su uno dei tre isolotti, se lo legava in fronte e riprendeva la via del mare, per consegnarlo intatto al suo capo, dopo avere superato un’altra prova: scalare una falesia si 300 metri.
Luoghi dove risiedevano tutti coloro che presenziavano alle diverse fasi della cerimonia dell'uomo-uccello
Ogni hopu manu o servitore nominato dal suo capo-clan doveva nel mese d’agosto gareggiare con gli altri raggiungendo a nuoto l’isolotto di Motu Nui, lottando contro le correnti e gli squali. Dopo giorni o settimane d’attesa, se il servitore aveva trovato un uovo (di fregata, sterna, o manutara) depositato su uno dei tre isolotti, se lo legava in fronte e riprendeva la via del mare, per consegnarlo intatto al suo capo, dopo avere superato un’altra prova: scalare una falesia si 300 metri.
Alla nomina di uomo-uccello, il vincitore si rasava testa, sopracciglia, ciglia e si dipingeva di rosso. Per un anno era considerato discendete del Rano Kau, era festeggiato con vari rituali, poi recluso; e salvo un sacerdote che gli portava del cibo, nessuno poteva vederlo, avvicinarlo, toccarlo; non poteva lavarsi, ma dopo un anno gli era data come premio una giovane vergine, che era stata segregata per un anno in una grotta così che la sua pelle assumeva il colore della luna.
Quando moriva, gli altri tangata manu praticavano una cerimonia con galli e piume, evocando lo spirito immortale del defunto, ma nel 1876 i missionari vietarono queste cerimonie.
A Orongo, incisi su varie rocce, ci sono più di 400 petroglifi con il corpo di uomo e la testa di uccello o con il volto di Make-Make, dio creatore di ogni cosa, secondo i Rapa Nui.
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