MUSEO ORO DEL PERU' - LIMA
Prima di visitare questo Museo "privato", considerato fino al 2001 fra i migliori del Paese e i più frequentati, documentatevi bene:
a) visitate il sito http://www.museoroperu.com.pe/ per rendervi conto che oltre ad una grande e variegata collezione di oggetti in oro, argento, pietre preziose, ecc. (conservata in un grande caveau) potrete vedere anche una sezione dedicata a manufatti tessuti a telaio, e un'incredibile collezione di armi e divise militari, provenienti da tutto il mondo;
Museo Oro del Perù e Armi del
Mondo, Monterrico, Santiago de Surco.
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b) sappiate che non è possibile fotografare all'interno del Museo;
c) considerate, inoltre, che questo Museo "privato" nel 2001 è stato travolto da uno scandalo, relativo proprio alla sua collezione di oggetti d'oro, tacciata di essere in gran parte falsa, per cui è stato chiuso e poi riaperto, con l'assicurazione che tutti i pezzi esposti sono autentici.
Noi vi consigliamo di prendere visione del sito web, di documentarvi e poi di acquistare il biglietto perché, se il vostro itinerario vi porterà al Museo "Larco" e/o anche nel nord del Perù, incontrerete le culture Chimu e Moche.
Nel Museo troverete, infatti, oggetti Chimu (Regno di Chimon), con capitale Chan Chan, nei pressi della città di Trujillo, conquistata dagli Inca 50 anni prima della dominazione spagnola; e Moche, cultura pre-inca da cui i Chimu avevano preso origine.
I Chimu erano conosciuti per la loro ceramica monocroma e per l'abilità nella lavorazione dei metalli preziosi: oro, argento, rame e tumbago (lega di rame e oro).
La Fundacion Miguel Mujica Gallo porta il nome dell'impresario, diplomatico peruviano che, appassionato di caccia e collezionismo, ha formato le raccolte qui esposte
MUSEO ARQUEOLOGICO RAFAEL LARCO HERRERA DI ARTE PRECOLOMBIANA, NOTO COME MUSEO LARCO, LA PUERTA DE ENTRADA AL ANTIGUO PERU'
Prima di visitarlo conviene consultare il sito del Museo:
Prima di visitarlo conviene consultare il sito del Museo:
http://www.museolarco.org/visita-el-museo/historia-del-museolarco/, perché ricchissimo di informazioni utili, di fotografie e notizie sulle collezioni, fra le più importanti (Mochica, Chimu, Chincha, Chavin, Huari, Inca). Troverete anche immagini dei più preziosi oggetti in mostra, una banca dati relativa a 44.700 pezzi catalogati, e molto altro ancora.
Vi suggeriamo di leggervi anche il contenuto di questo sito, perché per noi è impossibile mostrarvi tutti gli scatti fotografici realizzati.
http://www.limaeasy.com/culture-guide/museums-lima/archeological-museum-rafael-larco-herrera
Artigianato in vendita nel bookshop del Museo
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Artigianato e riproduzioni di ceramiche, in vendita nel bookshop del Museo.
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Si sale verso l'ingresso alle Collezioni, perché anticamente questa residenza era stata edificata sul sito di una piramide precolombiana.
Appartenne nel settecento alla famiglia Luna Cartland, e quando negli anni cinquanta del novecento Rafel Larco decise di trasferirsi a Lima con tutte le sue raccolte, la fece restaurare, utilizzando parti della casona dei marchesi Herrera e Villahermosa a Trujillo.
Oggi è immersa in un favoloso e coloratissimo giardino tropicale, che "accompagna" i visitatori fino al delizioso ristorante, e alla Galleria de Arte erotico, raccolta per la quale il Museo è molto conosciuto (la potete visionare in rete). Si tratta di ceramiche che illustrano tutte le combinazioni possibili nelle pratiche sessuali fra uomini, donne, scheletri e animali dell'antico Perù.
Omaggio al padre Rafael Larco Herrera, gran patriota... da parte del figlio (creatore di questo Museo), per avergli trasmesso l'amore per il passato precolombiano.
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Rafael Larco Hoyle (1901-1966) si appassionò all'archeologia dopo avere studiato, a partire dal 1914, negli Stati Uniti, aver conosciuto Cuba, Porto Rico, l'Europa e le Hawai, ed essere rientrato, alla fine del 1923, in Perù . Qui "scoprì" che il padre (Rafael Larco Herrera) aveva iniziato a collezionare oggetti relativi a culture precolombiane, e donato la sua prima raccolta al Museo del Prado in Madrid, trattenendo per sè solo un huaco (vaso) Mochica che regalò al figlio, nel 1923. Fu la prima "pietra" sulla quale il figlio compose una collezione che arrivo' a oltre 40.000 reperti (nel 1966).
La ricerca sul campo, lo studio dei reperti, la loro classificazione, l'acquisizione di collezioni altrui, la scoperta di nuove culture portarono Rafael Larco Hoyle a proporre, nel 1950, una "mappa del tempo", nella quale ordinò gli stili e le culture dell'antico Perù, riferiti ai luoghi d'appartenenza: Coste nord, Centro, Sud e Sierra; inoltre datò ogni reperto, in base a 7 Epoche peruviane. Queste datazioni furono determinate molto prima di quelle al radiocarbonio, ma in seguito si sono verificate in gran parte esatte.
Mortero (Mortaio) de piedra, Pacopampa, Cajamarca: rappresenta la fusione dei tre animali sacri nell'antico Perù (l'uccello, il felino e il serpente), Epoca Formativa (1250 a.C. - 1 d. C.)
Vedi: http://www.museolarco.org/coleccion/culturas-y-mapas-del-tiempo/
La Cultura Cupisnique, fu
"scoperta" da R.L. H. nel 1930. Nel corso di 3000 anni, successivi al
preriodo formativo, sorsero templi; gli artigiani produssero oggetti per i riti
religiosi e funerari.
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La ceramica aveva la forma di frutti, teste umane, case, animali; modellavano e cuocevano il vasellame nei forni a legna, ottenendo un colore scuro, che decoravano mediante incisione
Gli animali sacri nell'arte precolombiana erano: il felino, che rappresentava il potere (in terra) e la forza nella caccia; la civetta, uccello notturno, e il condor, uccello diurno, che rappresentavano il potere del cielo; il serpente e il ragno quello del mondo sotterraneo.
Buho (Gufo), uccello della notte |
Nell'Epoca Formativa Cupinisque si crearono divinità dall'aspetto umano, ma con poteri sovrannaturali, come i felini. I capi supremi assunsero questo potere, per questo combinavano tratti umani con occhi a mandorla, baffi e denti da felino.
Felino antropomorfo cupisnique
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http://www.museolarco.org/coleccion/obras-maestras/
La cultura Virù fu scoperta da Rafael Larco Hoyle nel 1933, nella Valle di Virù, nel Dipartimento La Libertad. Nella ceramica predomina la tecnica di decorazione "in negativo". I disegni, di colore rosso, sono coperti con argilla fine; si lasciano scoperti i settori che diventeranno scuri durante la cottura. Le parti che si coprono, non diventeranno scure, creando un effetto di pittura in negativo. Si rappresentano esseri ibridi, come un serpente con due teste di felino, e sopra un uccello. Questi "ibridi" mostrano il potere di cielo, terra e sottosuolo e riflettono l'aumentata autorità dei governanti
Stele Pacopampa
http://www.museolarco.org/coleccion/obras-maestras/
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Bottiglia Mochica
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La Cultura Mochica o Moche ebbe la sua culla lungo la costa settentrionale del Peru', nella valle fra Moche e Chicama, nella regione La Libertad. Dura sette secoli, dal 100 a.C. al 700 d. C.
Rafael Larco Hoyle, analizzando una ricca collezione di ceramiche di sua proprietà, descrisse una sequenza di cinque fasi di sviluppo, che rimane un punto di riferimento per gli studiosi, sebbene sia stata messa in discussione.
La "Cultura Nazca", fece la sua comparsa in epoca preincaica nella regione di Ica (provincia di Nazca). La civiltà nacque nel 1 sec. d.C. e scomparve nel VI secolo d.C. Produsse molta ceramica policroma, con rappresentazioni di uomini, animali e piante; inoltre tessuti colorati e le famose "Linee di Nazca", tracciate nelle zone aride in cui si era sviluppata, per cui si sono ben conservate
Cultura Mochica |
Tambor Nazca (1 d.C. - 800 d.C.) in ceramica, con ricca iconografia; los
tambores venivano usati nelle danze e processioni rituali della Cultura Nazca,
per propiziare la fertilità dei terreni.
Vaso con ritratto di epoca Mochica (1 - 800 d.C.)
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La Civiltà Mochica fu l'unica che ritrasse uomini di governo, guerrieri e sacerdoti, ma anche divinità o eminenti artigiani, con grande dettaglio (copricapi, decorazioni dei visi, ecc. ). Però non si sono mai ritrovati ritratti femminili.
Vaso con ritratto Mochica
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Vaso con ritratto Mochica
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Balena mitologica, Cultura Inca
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Il dio-Civetta era fra le divinità più importanti nella Cultura Mochica, si relazionava con la notte e la morte. Qui è vestito da guerriero, sotto un arco, formato da due serpenti con testa felina.
Dio civetta Mochica
I guerrieri Mochica indossavano copricapo, si
adornavano con orecchini, piume, pettorali, braccialetti, collane e sonagli, e
si "decoravano" il viso, oltre a utilizzare scudi, armi e lance.
Divinità Mochica, addette alla decapitazione, con il coltello detto tumi. Nella loro arte si rappresentavano divinità che si sfidavano nei combattimenti con altri esseri umani o sovrannaturali.
Coltello cerimoniale in rame, detto la sonaja. Su ogni lato è rappresentato un personaggio che partecipa alla cerimonia del sacrificio.
Coppa e coltello del sacrificio, Cultura Mochica. Il sangue veniva offerto ai sacerdoti, che lo bevevano, come rappresentanti degli Dei.
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EL ORO Y LA PLATA
Nelle Culture precolombiane l'oro (sudore del Sole) e l'argento (lacrima della Luna) erano elementi di mediazione fra l'umano e il divino. Maschere, pettorali, cavigliere, copricapo, sonagli, ecc. d'oro e d'argento, venivano indossati nelle cerimonie religiose, perché avevano un forte potere simbolico (per la loro incorruttibilità e lucentezza), oltre a essere un tramite con la divinità. Sacerdoti o autorità venivano accompagnati nei rituali da musica, canti e cori e, grazie a questi preziosi corredi, si trasformavano fino ad elevarsi alle divinità e interagire con loro. Nella realtà la trasfigurazione era dovuta a forti dosi di droghe che venivano assunte o propinate.
I grandi centri cerimoniali delle Culture Moche, Sican e Chimù erano il luogo per eventi religiosi che servivano a mettersi in contatto con le divinità, a giustificare l'appartenenza ad una stirpe divina riconducibile alle origini; così la stirpe veniva accettata dalle popolazioni locali, le quali si identificavano nella struttura gerarchica e sociale.
Per quella cultura la figura del re divenne effettivamente un dio e tale rimase anche nella sepoltura, dove servi, donne, animali e oggetti cari in vita, lo avrebbero accompagnato nell'altra vita.
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Gioielli d'oro, Cultura Chimù
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Pettorale d'oro con turchesi, Cultura Mochica (1 d.C. - 800 d.C.)
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Collana di quarzo (a sinistra), Cultura Mochica
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Orecchini in oro, con incrostazioni di turchesi e lapislazzuli, Cultura Mochica.
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Il "Caffè del Museo"
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Il ristorante del Museo
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La Galleria di ceramiche erotiche, raccoglie oltre 400 esemplari, sopravvissuti alla Conquista e all'opera distruttrice della Inquisizione.
GLI HUACOS (objetos de ceramica) EROTICOS
Rappresentano l'atto sessuale in diverse posizioni: relazioni etero e omosessuali ecc.. Questi oggetti debbono essere considerati nel contesto dei riti della fertilità e della cosmovisione mochica secondo la quale, ad esempio, la sessualità era parte del quotidiano e permetteva di mettersi in contatto con la creazione in natura.
Al vostro ritorno in Italia, vi consigliamo di consultare il sito dell'Accademia di Santa Giulia a Brescia, dove fra la fine del 2009 e l'inizio del 2010, è stata organizzata la Mostra: "Inca. Origine e misteri delle civiltà dell'oro", catalogo Marsilio, con oggetti provenienti anche dal Museo Larco.
http://www.accademiasantagiulia.it/progetti_didattici.asp/idv_7/inca-origine-e-misteri-delle-civilta-delloro.html
MUSEO MATE
Da Miraflores prendiamo un taxi per arrivare al MATE, il Museo del fotografo Mario Testino, creato di recente a Barranco, barrio bohemien di Lima. Che dire di MT: è bravo, bello, ricco, famoso e ... peruviano.
Fotografia di Mario Testino, riproduzione di un particolare
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Particolare di un ricamo
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