San Carlos de Puno, a 3830 m
Fu fondata nel 1668, nei pressi di una vena d'argento, esaurita da tempo. Ha qualche edificio coloniale, come la Cattedrale barocca (1757) e la Casa del Corregidor, fra le piu' antiche, in Plaza de Armas.
Puno è soprattutto il punto di partenza per varie escursioni: alle
incredibili Islas Flotantes e Isla Taquile, sul Lago Titicaca.
Oggi è il 30 agosto, Festa di Santa Rosa da Lima, patrona della Polizia Nazionale; fra un temporale e l'altro, si sfila suonando per le strade.
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Il disegno del condor, che gli
Inca veneravano,compare su diversi oggetti dell'artigianato locale, venduto sui
marciapiedi e in lussuosi negozi.
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La Cattedrale di Puno |
Il Centro Culturale presso la Casa del Corregidor ci aveva offerto sabato pomeriggio libri, buona musica e compagnia
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Il ristorante che ci ha accolto con cibo gradevole e gentilezza |
... e una stufa a legna, riempita a ciclo continuo.
Il giorno dopo ci imbarchiamo per visitare le isole
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Partiamo e seguiamo un "canale" fra canne di totora (pianta palustre che cresce su i bassi fondali del lago), per raggiungere
un insediamento degli Uros, scelto dalla nostra guida.
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Ecco l'isola all'orizzonte |
Gli Uros o Urus sono un'etnia
pre-inca, distribuita fra Peru', Bolivia, e in piccola parte, Cile. Gli
spagnoli li chiamavano "quelli dell'aurora" (Urus), ma, secondo lo
studioso Arthur Posnansky gli Aymara si rivolgevano a loro così per
insultarli, perché cacciavano e pescavano di notte. Si consideravano
"hombers lacustres" o
solo urus la razza primigenia dell'America. Secondo alcuni provengono, in base
al loro dna, dall'Amazzonia, secondo altri dalla Polinesia. Nel tempo si
mescolarono agli aymara e ai quechua, dei quali adottarono la lingua, smarrendo
la propria.
Veneravano puma, condor e serpente. La Luna era una divinità, perché illuminava le notti di pesca e caccia, mentre il sole e le stelle proteggevano i fiumi, i laghi, la terra, le coltivazioni e il bestiame, nei periodi durante i quali si dedicavano a coltivare la terra e ad allevare gli animali. Più tardi si convertirono al cristianesimo.
Veneravano puma, condor e serpente. La Luna era una divinità, perché illuminava le notti di pesca e caccia, mentre il sole e le stelle proteggevano i fiumi, i laghi, la terra, le coltivazioni e il bestiame, nei periodi durante i quali si dedicavano a coltivare la terra e ad allevare gli animali. Più tardi si convertirono al cristianesimo.
Questa signora ci aiuta a "sbarcare" |
Una giovane ragazza che indossa abiti colorati
e una singolare cuffia
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L'isola è una "piattaforma" galleggiante, composta da uno zoccolo di blocchi di radici di totòra, ancorate tra loro e al fondo della laguna, e ricoperta di canne (totòra).
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Il fornello, riprodotto in miniatura, sul quale sono soliti cucinare |
Si cammina sul "pavimento" in canna, completamente scalzi |
Un modellino di capanna (sempre in totora), una balsa (barca tradizionale in canna) e un fornello, riprodotti in miniatura per venderli ai turisti.
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Meravigliosi "scaccia fantasmi" |
Gli stupendi tappeti, prodotti dalle donne, "illustrati" da coloratissime storie
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Su ogni "isolotto" (m 50x50?) abitano tre o quattro famiglie, con una cucina comune |
I "piccoli" vengono coccolati da tutti coloro che vivono sulla stessa "zolla" galleggiante |
La mamma allatta e vende i suoi prodotti artigianali |
I bambini vivono qui con i
genitori, quando crescono
vanno a scuola in barca, su un'altra "isla flotante"
del Lago. Da
grandi studiano in collegio a Puno e lì
frequentano l'Università.
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Le ragazze tessono, ricamano e vendono l'artigianato prodotto |
Le capanne degli Uros sono di canna, dotate di luce elettrica (grazie a pannelli solari); in alcune non mancano televisore e computer.
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I prodotti dell'artigianato femminile, esposti in vendita per i turisti |
Piccolo pannello solare per le loro esigenze minime: una lampadina, il televisore, il P.C.
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Gli uomini, da sempre, pescano, cacciano e costruiscono caballitos de totòra (cavallini in canna); imbarcazioni come questa, che sono oggi utilizzate solo per i turisti. Per i loro collegamenti con la terraferma, ogni isola ha in realtà a disposizione una barca a motore.
Per entrare a Taquile si paga un biglietto (2.28 €uro circa) |
Il loro porticciolo privato |
Lungo la ripida strada lastricata, che porta dal porticciolo alla chiesa, donne e bambini filano e vendono piccoli oggetti. |
Questa ragazza veste bellissimi colori |
A lato della strada ci sono campi sassosi, a picco sul lago, e qualche vacca al pascolo
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Uno degli archi che si incontrano lungo il percorso.
Segnano le proprietà
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Tetti colorati, in ondulato metallico, poco adatti alla conservazione di un habitat abbastanza incontaminato.
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Per questa pecora ora non c'è molto con cui alimentarsi; la sua lana abbondante sarà filata dalle donne e tessuta
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Questa bambina fila con il suo fuso e vende
braccialettini ai turisti di passaggio
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La cantuta, fiore degli Inca, è considerato fiore nazionale in Perù e Bolivia. |
Piccoli venditori in attesa |
Bambini che giocano per strada
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Incontriamo un altro arco |
Fiori
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Arco che introduce alla piazza della chiesa
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La chiesa e il campanile in pietra
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Una magnifica bambina
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L'altare a nove nicchie, decorate con fiori di plastica
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Alla
sinistra dell'altare tre uomini, in abiti
tradizionali, suonano i loro strumenti a corda. Indossano il chullo, o berretto di lana (confezionato ai ferri da
loro stessi). Il colore del berretto e del fiocco ci informano sullo stato di
chi lo indossa: bianco e rosso i celibi, solo rosso, gli sposati. Questi,
inoltre, portano in vita una borsa
"chuspa", rifinita con fiocchi color arcobaleno, dentro la quale
stanno foglie secche di coca, usate per riuscire a lavorare a una simile
altitudine (ca 3.800 m. slm).
Due uomini sposati che si incontrano, si scambiano una manciata di foglie di coca e,
solo dopo, iniziano a conversare.
Le donne cantano, accompagnate da una o più chitarre
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Questo signore sistema fiori e candele sull'altare
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A mezzogiorno si suona la campana |
Un giovane uomo sposato porta in vita la sua
chuspa
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Questi bambini tentano di far volare un aquilone |
Si scarica una barca arrivata al porticciolo, dal quale noi ripartiremo per Puno. Tutto viene trasportato a spalla, su per questo erto sentiero.
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C'è chi vende, disponendo la merce su un muretto
di pietre, sovrapposte a secco.
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Un altro angolo di paradiso di fronte al Lago
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I bambini (maschi) imparano a scuola a lavorare ai ferri, per questo sanno produrre il proprio chullo (lungo berretto di lana)
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Le donne confezionano al telaio per lo sposo una
faja (chumpis) o alta cintura
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Nel "ristorante" dove abbiamo mangiato (benissimo) trota e quinoa, la guida del tour ci ha parlato del ballo tradizionale che verrà rappresentato per noi.
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