Il blog di Angela e Giorgio
fotografi erranti, dalle Americhe all'Asia, alla ricerca di istanti di Bellezza da catturare e raccontare

Ideazione e progetto grafico: Monica eFFe

Traduzioni all'inglese: Sara Russell e Monica eFFe




“Il vero nucleo di base dello spirito vivente di un uomo è la sua passione per l'avventura. La gioia della vita proviene dai nostri incontri con nuove esperienze e, quindi, non c'è gioia più grande che avere un orizzonte che cambia incessantemente, per ogni giorno avere un nuovo e diverso sole. Se vogliamo ottenere di più dalla vita, dobbiamo perdere l’inclinazione per la nostra monotona sicurezza e adottare uno stile di vita più improvvisato, che in un primo momento ci sembrerà un poco folle. Ma, una volta che ci siamo abituati ad un tale stile di vita, comprenderemo il suo pieno significato e la sua incredibile bellezza. Non fermarsi, non stare seduti in un solo posto. Spostarsi, essere vagabondi, fare di ogni giorno un nuovo orizzonte”.

(Christopher McCandless)*

*Da ...”INTO THE WILD” di Jon Krakauer.











mercoledì 12 dicembre 2012

SANTIAGO, 12.12.2012 E NON E' LA FINE DEL MONDO // SANTIAGO, 12.12.2012, AND IT’S NOT THE END OF THE WORLD

Wednesday, 12 December 2012





"Tutto quello che siamo lo portiamo con noi nel viaggio. 
Portiamo con noi la casa della nostra anima, 
come fa una tartaruga con la sua corazza".
(Andrej Tarkowsky)





Il pullman con il quale abbiamo fatto il viaggio
Dal versante mendozino de Los Andes (delle Ande), arrampicandoci per ore in mezzo a montagne rocciose ed aride, raggiungiamo la frontiera fra Argentina e Cile, in una giornata di cielo terso, molto vento e relativamente poco traffico. 
Dopo un'ora e mezza di sosta in Dogana, per le diverse pratiche, arriviamo in territorio cileno. 
Il passo di frontiera "Los Libertadores"
Nella discesa verso Santiago, ci attendono ventinove vertiginosi tornanti, con la strada a strapiombo sul precipizio (quando il pullman curva a sinistra, la persona seduta sulla prima poltrona a destra si trova ad essere sospesa nel vuoto, con sotto un salto di alcune centinaia di metri); una strada spesso ad una sola corsia, un traffico infernale di camion che salgono verso la Dogana, in senso contrario al nostro, carichi di container,  provenienti soprattutto da Hamburg. 
Nessuna preoccupazione per il cambio! Ma molto basso.
I gironi infernali del mondo globalizzato sono sotto i nostri occhi: realmente il movimento lento e sofferto di tutte queste merci e genti pare una follia, e noi vi facciamo parte, semplicemente siamo nel senso di marcia opposto. Quando scorgiamo il cartello con la numerazione 1, per noi sono finiti i giravolta, e il Cile ci appare pianeggiante e verdeggiante di vigneti e frutteti. Dopo altri 170 km di percorso, siamo alla periferia industriale di Santiago e ad una stazione degli autobus, tutto sommato di modeste dimensioni. Finalmente noi "degli Appennini" abbiamo "valicato le Ande", per così dire abbiamo viaggiato "dagli Appennini alle Ande".
Un secondo cartellone, questo in territorio cileno, ci dà il benvenuto.
***

From the Mendozino side of the Andes, climbing arid and rocky mountains for hours, we read the border between Argentina and Chile on a day marked by a terse sky, lots of wind and relatively little traffic. 
After an hour-and-a-half-long stop at Customs, for the various formalities, we reach Chile. In our descent for Santiago, we find a series of head-spinning roads perilously overlooking a steep precipice. In fact, when the bus turns towards the left, the person sitting on the first row on the right finds himself suspended in a void, with several hundred meters between himself and solid ground. 
To make matters even more exciting, the road is often endowed with just one lane, with hellish traffic going in the direction opposite ours, composed in the main of great big trucks headed for customs with their loads containers, most of which come from Hamburg. The infernal circles of the globalized world are laid out before our eyes: truly the slow and painful movement of all these wares and people seems like madness, and we are part of it, only we are headed the other way. When we glimpse a sign with the number 1, our long windings finally come to an end, and Chile appears before us, level and green, with its vineyards and orchards. After another 170 kilometers, we reach the industrial outer layer of Santiago and a modestly sized bus stop. Finally, we of the Apennines have climbed the Andes, and in so doing can claim to have traveled from the Alps to the Andes, as the character in the much-beloved Italian classic of youth literature, Cuore. 


Una delle imponenti cime andine, che abbiamo visto sfilare davanti al nostro obbiettivo, durante il viaggio.









































Approdiamo all'Hostal "Che Lagarto", nel cuore pulsante di Santiago, dove circolano "Idee che possono cambiare il mondo".























































































































"Galeria Crillon"







Fantasioso Albero di Natale.

































































































































































































































































Catena di Supermercati dell'abbigliamento, presenti in tutte le città del Chile.




















Molto colorati anche i banchetti dei venditori di strada.














































































Uno dei Paseo più frequentati di Santiago.



















































































Il Cafè Haiti e il Cafè Caribe sono tra i più famosi e frequentati del Paseo; e non solo per la qualità del caffè.






























































































































































Le macchine per fare il caffè espresso, sono quasi tutte di marca  italiana.




























































































































































La Moneda


























L'ingresso






































Un Carabinero di guardia al portone d'ingresso.


































Un secondo























































































PLAZA DE ARMAS
























































































































































































































































































La Posta centrale



























Il Museo della città


























I bambini sguazzano nella fontana pubblica, per rinfrescarsi dalla calura dell'estate australe.
















































Come a Montevideo, anche qui si gioca a scacchi nella Piazza.













































































































































































































































Roberto è stato il fratello di Violeta Parra, "la pasionaria", come l'abbiamo conosciuta in Europa.
























































Una delle chitarre di Roberto Parra.

























































































"In casa mia, lascio sempre la porta aperta"




























































"Io non vivo di fantasia, scrivo solo cose che fanno parte della mia vita"; "nessun problema Roberto".



























































Il treno della cultura.


























































L'ingresso alla Chiesa di San Francesco.

































































































Il nostro soggiorno in Santiago  ha coinciso con il periodo prenatalizio.






















































Il chiostro interno della Chiesa di San Francesco.



































Pubblicità prefestive che invitano a "regalare".












































































Cerro Bellavista, dove si trova "La Chascona", una delle stupende case dove ha abitato Pablo Neruda.

La casa di Pablo Neruda a Santiago.




























































Giovani studenti in Sociologia, che ci hanno chiesto una fotografia, seduti su un anfiteatro di granito rosa, davanti all'ingresso della Casa di P. Neruda.




























































































































































Patio Bellavista



































































































































































































































"Tizio, Caio e Sempronio", nome di questo Caffé ristorante.


























L'universale, immancabile "Nutella".




















































Piazza Italia






































Murales nei pressi della GAM Y CENTRO GABRIELA MISTRAL
























































































Questo meraviglioso modernissimo edificio fu costruito in 275 giorni fra il 1972 e il 1973, sotto il Governo di Salvador Allende, in occasione della Terza Conferenza del Commercio e lo Sviluppo delle Nazioni Unite. A fine conferenza divenne il Centro Metropolitano Gabriela Mistral, e tale rimase fino all'11 settembre del 1973, quando, abbattutto il Governo Allende, fu scelto come sede della Giunta Militare e successivamente del Ministero della Difesa (1990-2006). Nel 2006 un incendio danneggiò il quaranta per cento della costruzione. Sotto il Governo di Michelle Bachelet fu indetto un concorso internazionale d'architettura per recuperarlo, e nel 2010 fu inaugurato dal Governo di Sebastian Pinera, come Centro Gabriela Mistral e Gam. Dopo quaranta anni di sofferta storia cilena, rappresenta un'occasione di un grande riscatto; è aperto a danza, musica, fotografia, video, cinema, arte e a tutti, con accesso libero. Ogni giorno ospita moltissime iniziative, rivolte a grandi e piccoli. Insomma, un portento!




























 "21.12.12" :  è l'inizio di un altro mondo... perché quando chiedi un'informazione ad un vigilante, qui ti senti dire: "non e' un problema, perché questa è casa tua!" E allora ti domandi: "come mai in Italia in nessun posto pubblico, ti senti accolto così"?







































































































































































































La copertura in lamine d'acciaio ossidato, che riveste l'intero complesso, costituito da due corpi: A e B, ognuno su diversi livelli. 






































































































































Un angolo della Biblioteca di arti visive per adulti e bambini. Ogni giorno mette a disposizioni i suoi spazi per ospitare iniziative, anche di piccoli gruppi di giovani, scolaresche, artisti, ec.






























L'esposizione di pupazzi, è il prodotto di un Campus Creativo con adolescenti, chiamati a rappresentarsi






























































































































Questo progetto è esposto in un negozio d'abbigliamento, presente nel centro, come presenti sono una Libreria, uno spazio di vendita di vino cileno e una Raccolta d'arte moderna cilena.



















Un mercatino in un passaggio.












































































































































Av. da Providencia
































































































Prodotti e odori di casa nostra.






































































































































Chiesa di Sant'Agostino

Interno della Chiesa di Sant'Agostino.

1 commento:

  1. Ma che meraviglia Angela.

    Complimenti, mi regaleró giornalmente un po' della vostra storia di viaggio, qui in italia é deludente ma confido nella ripresa!
    Ale Serafini

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