"Non c’è strada che porti alla felicità: la felicità
è la strada".
(Buddha)
Nella scaletta del nostro itinerario, avevamo annotato il nome Pucon con doppio asterisco, come una località da non perdere, in quanto tutte le informazioni in nostro possesso, sia tratte da guide turistiche, sia avute di prima mano, da persone che avevano visitato quel luogo, erano positive.
Figura Mapuche in legno scolpito |
Così Pucon era stata depennata, in quanto priva d'interesse, dal nostro punto di vista.
Per fortuna in extremis abbiamo cambiato idea; ed eccoci qui di nuovo su un pullman, di nuovo in prima fila, con vista a centottanta gradi, di nuovo a bere con gli occhi il paesaggio che ci viene incontro e ci sfila ai lati velocemente, come in una pellicola panoramica a tre dimensioni.
La varietà del paesaggio, le sfumature di verde, l'intensità dei colori sono indescrivibili: foreste, boschi, terreni coltivati, mandrie di vacche o cavalli al pascolo, poi macchioni, nuovi boschi, nuove foreste; qualche aquila che volteggia nel cielo, qualche casetta isolata, altre a gruppetti, tutte strettamente di legno e tutte coloratissime, a colori vivaci.
Il vulcano Villarrica (2847 m. slm), con il suo perenne pennacchio di vapore. |
Poi, dopo una curva, all'orizzonte, proprio al centro della strada, in mezzo a due quinte di alberi, all'improvviso si profila il cono gigantesco del vulcano, con la parte superiore immacolata di neve abbagliante.
Ci sentiamo immersi in un sogno fantastico; il paesaggio ci sembra irreale ... un po' Svizzera, un po' Austria, un po' Giappone, con il suo maestoso "Fujijama" sullo sfondo; solo che il Vulcano si chiama Villarrica e il sole sta dall'altra parte del cielo.
Il paesone Pucon, un grande presepe vivente, adagiato intorno alle rive del lago, dallo stesso nome del vulcano. .... Un incanto.
Il Vulcano Villarrica, visto dal lago che porta lo stesso nome.
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In our trip outline, we had marked the name Pucon with a double asterisk, as a place not to be missed, because much of the information we had gleaned, whether from tour guides and first-hand from people we met, were positive.
Yet we had also heard rumors that it was super-touristy and fake, overcrowded during holidays, loud and unlivable (Tot capita, tot sententia).
Thus had Pucon been portrayed to us as lacking interest from our point of view.
Fortunately, we changed our minds in extremis. So here we are once again on a bus, once again in the first row of seats, with a one-hundred eighty-degree view, once again drinking in the landscape as it approaches us and rushes past us on either side, like in a three-dimensional panoramic movie.
The varied landscape, the shades of green, the intensity of the colors are indescribable: forests, woodlands, cultivated fields, herds of cattle or horses at pasture, then new woodlands, new forests; some eagle soaring gracefully in the sky, little houses, some isolated, some in clusters, all strictly wooden and brightly painted.
Then, around a bend, on the horizon, right in the middle of the road, between two patches of trees, suddenly the gigantic cone of the volcano comes into view, with the summit covered in blindingly white snow.
We feel immersed in a wondrous dream; the landscape seems unreal – a little bit of Switzerland, a little bit of Austria, a little bit of Japan, with its majestic "Fujijama" in the background. Only the volcano is called Villarrica and the sun is on the other side of the sky.
The Pucon township seems like a great big, living, nativity scene placed around the banks of the lake, whose name mirrors that of the volcano – a charm!
La nostra cameretta incantata, con vista al Volcan |
Dietro la cortina s'intravvede il vulcano |
La cucinetta dell' Hostal |
Il giardino dietro la casa |
La Cimbali |
FAEMA |
La statua di Santa Clara (Chiara), davanti alla chiesetta del Convento delle Clarisse. |
La badessa del monastero delle Clarisse. In questo piccolo convento di clausura, vive anche una monaca italiana di Milano. |
Un tratto della spiaggia nera del Lago Villarrica, di origine vulcanica. |
Folla sulla spiaggia, poco prima della mezzanotte del 31/12/2012, in attesa dell'ora zero e della scarica di fuochi artificiali. |
Lo spettacolo è cominciato e la gente è in delirio. |
Ai primi fuochi che sfrecciano verso l'alto, illuminando il cielo con mille colori, è tutto un gridare, applaudire e scattare foto. |
Dal marciapiede, dietro i fiori riflessi dal vetro, è possibile vedere e quasi toccare il letto, con sopra i teli da bagno. Praticamente si dorme ad un metro dalla strada, molto trafficata. |
Anche in quest'immagine, s'intravvedono i letti a castello, praticamente in strada. |
¡Bellísimas Fotografías!¡Un placer conocerlos! Saludos desde Santiago-México.
RispondiEliminaElsa