Il blog di Angela e Giorgio
fotografi erranti, dalle Americhe all'Asia, alla ricerca di istanti di Bellezza da catturare e raccontare

Ideazione e progetto grafico: Monica eFFe

Traduzioni all'inglese: Sara Russell e Monica eFFe




“Il vero nucleo di base dello spirito vivente di un uomo è la sua passione per l'avventura. La gioia della vita proviene dai nostri incontri con nuove esperienze e, quindi, non c'è gioia più grande che avere un orizzonte che cambia incessantemente, per ogni giorno avere un nuovo e diverso sole. Se vogliamo ottenere di più dalla vita, dobbiamo perdere l’inclinazione per la nostra monotona sicurezza e adottare uno stile di vita più improvvisato, che in un primo momento ci sembrerà un poco folle. Ma, una volta che ci siamo abituati ad un tale stile di vita, comprenderemo il suo pieno significato e la sua incredibile bellezza. Non fermarsi, non stare seduti in un solo posto. Spostarsi, essere vagabondi, fare di ogni giorno un nuovo orizzonte”.

(Christopher McCandless)*

*Da ...”INTO THE WILD” di Jon Krakauer.











lunedì 25 febbraio 2013

SALTA, LA LINDA CITTA' COLONIALE NEL NORD OVEST // THE BEAUTIFUL COLONIAL TOWN IN THE NORTHWEST

Monday, February 25, 2013










La città il cui nome deriva dalla parola Aimara "sagta" la mas linda de todas ovvero la più bella, ha un' architettura coloniale preziosa, che la distingue dalle altre città argentine, anche se oggi non ovunque appare conservata bene e pulita.
Fu fondata nell'aprile del 1582 dallo spagnolo Don Hernando de Lerma, nel nord della Valle del Lerma. E' meta del turismo nazionale e internazionale, punto di partenza di escursioni nel nord del Paese.


Aimara o aymara è il nome dato dai colonizzatori a un popolo indigeno americano che dall'epoca precolombiana abita la meseta andina del lago Titicaca. Gli aimaras si distribuiscono, ancora oggi, fra l'occidente della Bolivia, il sud del Perù, il nord del Chile e dell'Argentina.
Il termine aimara, però, non fu mai riconosciuto



dagli indigeni a partire dal periodo della colonia ad oggi, perché ritenuto "esterno" alla loro cultura; successivamente, però, si stabilirono parametri per descrivere in una prospettiva linguistica le società andine attuali (1959) e aimara si riferì alla lingua parlata da questi indigeni.
I popoli o nazioni, nei secoli XV e XVI, raggruppati sotto il nome di aimaras, fecero parte dell'Impero Inca.




Il chiosco


Il Cabildo
I loro luoghi ancestarli sono terre dal clima semidesertico; essi dipendono dall'agricoltura, dall'allevamento di animali e dalla pesca; la loro alimentazione è basata sulle patate, la quinua (un cereale simile al riso), la farina di mais, el charqui (carne seccata al sole) e la carne di camelidi americani.


Monumento equestre a Juan A. 'Alvarez de Arenales, collaboratore e amico di San Martin. Come si vede il complesso è invaso e deturpato dai piccioni.




























































































The city whose name is derived from the Aymara word "sagta" – la mas linda de todas or the most beautiful of all – has a fine colonial architecture that distinguishes it from other Argentinean cities even though not all sections of it look clean and well maintained today.  It was founded in April 1582 by the Spaniard Don Hernando de Lerma, in the north of the Lerma Valley. It is a destination for domestic and intermational tourism and point of departure for excursions to northern Argentina.
Aymara or Aimara is the name given by the European colonizers to the indigenous American people who inhabited the meseta andina of Lake Titicaca in pre-Columbian times.  Even today the Aymara are spread across western Bolivia, southern Peru, and the northern regions of  Chile and Argentina.
The indigenous people, however, have never acknowledged the term Aymara from colonial times down to the present day, because they have always considered it "foreign" to their culture. Despite this, criteria were subsequently established to describe present-day (1959) Andean societies rom a linguistic perspective, and the language spoken by these indigenous people was referred to as Aymara.
The peoples or nations known collectively as Aymara were in the 15th and 16th centuries part of the Inca Empire.

Interno della Cattedrale, durante la celebrazione della Messa.















Their ancestral territories are lands with a semi-arid climate.  They are dependent on agriculture, raising livestock, and fishing; their diet is based on potatoes, quinoa (a pseudo-grain that some describe as similar to rice),  corn meal, el charqui (sun-dried meat) and llama/alpaca meat.

























Splendore di ori nella pala dell'altare.



































La Basilica minore o di San Francesco.


















Monumento al Gral. Manuel Belgrano. 
Il padre era originario di Oneglia.

































































Rinomato ristorante, in un ex monastero gesuita, in Caseros, ex Calle del Comercio.

























Un giovane del luogo, in costume da gaucho norteño.































Manichino con mantello e cappello da gaucho salteño.






























Cavallo finto a grandezza naturale, all'interno del negozio.



















































Questa statua pubblicitaria è posta all'ingresso del negozio.






























Coperte da gaucho e da casa, in lana e cotone.





















Costosa sella da montare, finemente lavorata.






























Sella gaucha argentina (recado) e sella texana.
La Gauchada: il più importante negozio di abbigliamento gaucho del centro.




Speroni da gaucho; a sinistra s'intravvede una sella al grezzo.







Accessori per abbigliamento femminile in stile gauchesco.








































Le foglie di coca da masticare vengono liberamente vendute nei negozi e nei mercati.








Piccolo negozio  che vende perline di plastica e di vetro. Si trova in una specie di mercato-galleria, dove ce ne sono tanti altri,  che vendono anche altre merci. La ragazza sta confezionando i sacchettini per la vendita.

Altre coperte in cotone. Questi tessuti sono in gran parte di produzione boliviana.


















Pitture murali in Calle Alvarado.





















Cartellone promozionale, davanti ad un negozio di parrucchiera.





























Altri murales di buon gusto e ottima fattura.


















Data l'abbondanza, l'alta qualità e il basso costo, gli Argentini, assieme agli Uruguayani, sono formidabili mangiatori di carne. Una loro "portata" può facilmente essere divisa in quattro porzioni "normali".

Un botteghino del Loto. Il gioco del Lotto è molto amato e diffuso e questi locali sono assai numerosi.





















































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