Il blog di Angela e Giorgio
fotografi erranti, dalle Americhe all'Asia, alla ricerca di istanti di Bellezza da catturare e raccontare

Ideazione e progetto grafico: Monica eFFe

Traduzioni all'inglese: Sara Russell e Monica eFFe




“Il vero nucleo di base dello spirito vivente di un uomo è la sua passione per l'avventura. La gioia della vita proviene dai nostri incontri con nuove esperienze e, quindi, non c'è gioia più grande che avere un orizzonte che cambia incessantemente, per ogni giorno avere un nuovo e diverso sole. Se vogliamo ottenere di più dalla vita, dobbiamo perdere l’inclinazione per la nostra monotona sicurezza e adottare uno stile di vita più improvvisato, che in un primo momento ci sembrerà un poco folle. Ma, una volta che ci siamo abituati ad un tale stile di vita, comprenderemo il suo pieno significato e la sua incredibile bellezza. Non fermarsi, non stare seduti in un solo posto. Spostarsi, essere vagabondi, fare di ogni giorno un nuovo orizzonte”.

(Christopher McCandless)*

*Da ...”INTO THE WILD” di Jon Krakauer.











sabato 9 agosto 2014

LE RIDUZIONI DELLA CHIQUITANIA: IL MUSEO DI CONCEPCION E SAN IGNACIO







Capitolo 2°, da Concepcion a San Ignacio, il circuito delle riduzioni gesuitiche sopravvissute in Bolivia, nella Grande Chiquitania.


All'inizio del Seicento i Superiori dei Gesuiti presenti in America Latina (Compagnia creata da Ignazio di Loyola in Spagna nel 1534, che nel 1549 aveva mandato in Brasile cinque suoi padri) pensarono di evangelizzare gli indigeni, inducendoli ad abbandonare la vita nomade, per stabilirsi in villaggi organizzati, come aveva iniziato a fare  (1585-1615) il francescano Frate Luis Bolagnos, dopo aver studiato le condizioni di vita degli indios guaranies. 

Le riduzioni sperimentate da Bolagnos, fiorirono successivamente in Pargauay ad opera dei Gesuiti (San Ignacio de Guazu 1610), al fine della promozione materiale, culturale, e spirituale degli indios, con l'idea anche di proteggerli (1630) dai grandi mercanti di schiavi.
I diversi ordini religiosi, impegnati nell'evangelizzazione  della "Chiesa Indiana", (Domenicani, Francescani, Gesuiti) utilizzarono metodi simili, condivisero le esperienze fatte, il che non toglie che esistessero differenze nel loro operato.
Il fine ultimo dei Gesuiti era creare una società cristiana, su modello europeo, eliminandone i vizi.

Gli indigeni rispondevano solo al Viceré, pagavano un tributo al governo spagnolo in  mate, erano relativamente autonomi. Il governo spirituale, invece, era nelle mani dei Gesuiti, mentre la giustizia, veniva amministrata da alcuni indios.

Furono le arti, in particolare la musica, la liuteria, la danza, e la scultura a costituire un "ponte" fra Gesuiti e Indios.
Fra Brasile, Argentina, Uruguay e Bolivia nacquero 33 riduzioni, di cui oggi le "boliviane" sono fra le più conosciute e meglio conservate.

Il Regno di Dio in Terra, però, non ebbe lunga vita. La convivenza parve funzionare, ma il potere dei Gesuiti ne sancì la rovina e provocò nel 1767 la loro espulsione dal continente, per ordine del Re di Spagna, Carlo III.



CONCEPCION, CAPITALE DELLA PROVINCIA DI NUFLO DE CHAVEZ.

Si trova a Nord Est del Dipartimento di Santa Cruz, città dalla quale dista 290 km, nel cuore della Grande Chiquitania, composta da 37 comunità.
La Cattedrale  è sede del Vicariato Apostolico, nel suo archivio si conservano oltre 5.000 partiture di musica barocca, rinvenute dall'architetto svizzero Hans Roth, durante il restauro della Chiesa di Santa Ana; partiture di autori quali il pratese Domenico Zipoli, lo Svizzero Martin Schmidt, il bavarese Julian Knogler e altri compositori rimasti anonimi, sia gesuiti che indigeni. 



Il complesso missionale di Concepcion è il più grande dell'intero Circuito dei Chiquitos, ed è considerato "la joya misional", per la ricchezza della sua architettura, le caratteristiche della facciata della Cattedrale, il campanile, il Museo, formano un insieme dichiarato nel 1950 per il suo valore storico Monumento Nazionale, e nel 1990 Patrimonio Culturale dell'Umanità.

Il Museo raccoglie oggetti prevalentemente lignei, rinvenuti nel corso del restauro dell'intero complesso, diretto dall'architetto-gesuita svizzero Hans Roth nel 1975.
L'intervento esalta lo stile barrocco mestizo, caratterizzato da maestose colonne in legno, pareti in terra e calce, ricoperte di decorazioni floreali, dipinte con colori naturali, altare centrale e Via Crucis in legni policromi e ricoperti con lamine d'oro.




























L'architetto Hans Roth (a destra).
Patio interno, decorato su ogni lato con motivi geometrici, dipinti con colori naturali.






Da Concepcion ci dirigiamo a San Ignazio de Velasco, percorrendo strade campestri in terra battuta, in mezzo alla selva, dove comunque si paga un pedaggio. San Ignacio è il Municipio più esteso e più attivo nei commerci, per la vicinanza alla frontiera brasiliana.





























Il paesaggio è rappresentato da una vegetazione fitta e bassa, spesso semirinsecchita.



Donne che lavano i panni in una laguna, unica fonte d'acqua a disposizione.





































La chiesa di San Ignacio de Velasco.





















































































Christian Roth, figlio di Hans Roth, ha rilasciato anni fa un'intervista in cui parla diffusamente del padre e della grande opera portata a termine in Bolivia.
http://www.swissinfo.ch/spa/-los-grandes-hombres-quedan-detr%C3%A1s-de-las-obras-/7039212
















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