Il blog di Angela e Giorgio
fotografi erranti, dalle Americhe all'Asia, alla ricerca di istanti di Bellezza da catturare e raccontare

Ideazione e progetto grafico: Monica eFFe

Traduzioni all'inglese: Sara Russell e Monica eFFe




“Il vero nucleo di base dello spirito vivente di un uomo è la sua passione per l'avventura. La gioia della vita proviene dai nostri incontri con nuove esperienze e, quindi, non c'è gioia più grande che avere un orizzonte che cambia incessantemente, per ogni giorno avere un nuovo e diverso sole. Se vogliamo ottenere di più dalla vita, dobbiamo perdere l’inclinazione per la nostra monotona sicurezza e adottare uno stile di vita più improvvisato, che in un primo momento ci sembrerà un poco folle. Ma, una volta che ci siamo abituati ad un tale stile di vita, comprenderemo il suo pieno significato e la sua incredibile bellezza. Non fermarsi, non stare seduti in un solo posto. Spostarsi, essere vagabondi, fare di ogni giorno un nuovo orizzonte”.

(Christopher McCandless)*

*Da ...”INTO THE WILD” di Jon Krakauer.











sabato 29 gennaio 2011

San Francisco where love is true as time and tide...........


Arlen, un simpatico giramondo poliglotta, soltero y mochilero, incontrato sul Cable Car (milanese) che porta al Quartiere Castro.
Anche l'amico dell'uomo trova molto confortevole il pavimento della biblioteca.


 

In un battibaleno ci ritroviamo su uno Shuttle a quattro ruote, che ci porterà in 20 minuti al nostro Hotel. La prima persona con cui parlo è, non a caso, una giovane cinese, che qui studia Fashion, dopo essere passata anche per l'Italia.
La città sembra particolarmente silenziosa, gobbosa e baciata da un sole caldo che illumina un cielo senza nuvole. Qui ogni spicchio di insediamento urbano ha forme e colori speciali. Ci sono, sulle prime colline che incontriamo, casette a schiera, che paiono disegnate per una scenografia lillipuziana; poi case più vecchie, dai deliziosi colori torta-di-marzapane. Sempre strette fettine, come se la torta-città qui si fosse sempre dovuta condividere con i tantissimi che dall'ottocento accorsero nei territori dello Zio Tom che non sempre li accolse ospitalmente.
I cinesi, ad esempio, che ora sono tantissimissimi ovunque (turisti, studenti, imprenditori, commercianti, poliziotti, impiegati di ogni livello, ec.) non ebbero facile accoglienza, a partire dal 1848, quando iniziarono a infiltrasi. Furono comunque impiegati a migliaia nella costruzione della ferrovia che avrebbe unito le due sponde degli US; e a migliaia vi morirono. 

Sono passati molti decenni, è arrivato il 2010 e ora, il Sindaco di S.F. è cinese, come una signora cinese è Sindaco (protempore) di Oakland.
Migliaia di latinos (anche se non appare subito evidente) si sono stabiliti qui, svolgendo lavori di ogni tipo. C'è una tela di storie e destini che regge il grande sforzo, così mi pare, che S.F. ha sempre fatto per dare il meglio di sé al resto dell'Unione. Trasuda da ogni dove, anche nella presenza sporca, sfilacciata, desolante delle centinaia di homeless che popolano ad ogni ora la scena urbana. All'inizio rimani senza parole, perchè non capisci come si riesca con un grumo di stracci, conservare una qualche dignità.
Nessuno, però, questua in maniera molesta, ma anima nei modi più disparati le ore di un'esistenza così pesantemente esposta al pubblico ludibrio. Chi vuol dare dà: un sorriso di gratitudine è assicurato.
Una rete di piste ciclabili facilita chi, giovane o non, a qualsiasi ora, sfreccia su meravigliosi cicli, con caschetto e ogni tipo di borsa o cestino ad hoc. Qui è come se avessero letto nel pensiero di tutti gli aspiranti e frustrati ciclisti italiani, inventando ogni tipo di aggeggio per rendere facile l'andare al lavoro in bici, percorrendo lunghe distanze. Il fatto è che qui si respira un'aria mentale frizzantissima, piena di attidudine a non arrendersi mai. I giovani di tutto il mondo che vivono, lavorano o cercano lavoro qui sembrano brillare di particolare coraggio, producono una luce propria. Di sera, quando cala la luce, mille catarifrangenti proteggono (me lo auguro) i ciclisti, quasi lucciole in una citta' dove il traffico è molto ma molto displinato, qualsiasi sia il mezzo che si muove.
La Beat Generation non so dire cosa abbia lasciato qui. Ad occhio, direi molti morti-viventi: ci sono adulti bruciati dalla strada, da una vita di droghe e alcool, che non è difficile discernere fra le centinaia di homeless. C'è chi ha scelto di non integrarsi, sempre secondo me, e ha pagato un prezzo molto alto.
Ora è tutta un'altra storia, spinta da un motore che ha cominciato a funzionare nel '900, e che ora, non senza
aggiustamenti sta sfidando il millennio e il secolo appena iniziato.

Sale e salette della biblioteca pubblica.
Un grande salone di studio e ricerca della biblioteca pubblica
Attraversando il Bay Bridge. Il San Francisco-Oakland Bay Bridge è un ponte sospeso, della Interstate 80 freeway, che attraversa la Baia di San Francisco, collegando la città di San Francisco con la città di Oakland.

Casette vicino al molo. Un tempo erano utilizzate dai pescatori; ora sono occupate da ristorantini, bakeries, negozi di souvenir, agenzie turistiche.
Un ristorantino vegan indiano.
Dentro ad un caffé, per fare il punto nave e conversare con altri avventori

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