Il blog di Angela e Giorgio
fotografi erranti, dalle Americhe all'Asia, alla ricerca di istanti di Bellezza da catturare e raccontare

Ideazione e progetto grafico: Monica eFFe

Traduzioni all'inglese: Sara Russell e Monica eFFe




“Il vero nucleo di base dello spirito vivente di un uomo è la sua passione per l'avventura. La gioia della vita proviene dai nostri incontri con nuove esperienze e, quindi, non c'è gioia più grande che avere un orizzonte che cambia incessantemente, per ogni giorno avere un nuovo e diverso sole. Se vogliamo ottenere di più dalla vita, dobbiamo perdere l’inclinazione per la nostra monotona sicurezza e adottare uno stile di vita più improvvisato, che in un primo momento ci sembrerà un poco folle. Ma, una volta che ci siamo abituati ad un tale stile di vita, comprenderemo il suo pieno significato e la sua incredibile bellezza. Non fermarsi, non stare seduti in un solo posto. Spostarsi, essere vagabondi, fare di ogni giorno un nuovo orizzonte”.

(Christopher McCandless)*

*Da ...”INTO THE WILD” di Jon Krakauer.











domenica 10 marzo 2013

SALINAS GRANDES (JUJUY), RUTA 52

Sunday 10 March 2013







"Il pensiero è meraviglioso, 
ma ancor più meravigliosa è l’avventura".
(Oscar Wilde)




Attenzione: manca introduzione!












Salinas Grandes dista 126 km da Purmamarca; per buona parte del percorso, la strada si snoda in sinuose serpentine in mezzo ad alte montagne, in massima parte quasi completamente aride.




















































































Nel punto massimo di altitudine, dove si fermano quasi tutti i turisti,  stazionano in permanenza alcuni venditori ambulanti e artisti allo stesso tempo. Con una specie di lama scalpello d'acciaio, riescono a incidere, su grosse scaglie di roccia, queste bellissime figure.



























Gli animali rappresentati sono vigogne.
Anche questo grosso cippo, oltre alla tabella della segnaletica stradale, indica l'altitudine del luogo.
Qualcuno è arrivato con la superbike americana.
A questa altitudine, appaiono le lontane cime ancora innevate.
I simboli dei quattro animali che rappresentano i quattro elementi della cosmogonia andina: Serpente (Fuoco), Rana (Acqua), Sury o Nandù (Terra), Condor (Aria).
Sul povero banco improvvisato, un campionario della sua produzione artistica.
Anche alcuni oggetti di artigianato andino in ceramica, molto evoluta. 

La strada (Ruta 60, in direzione SE - NO) attraversa il deserto di sale, in tutta la sua estensione, tagliandolo in due.


Il bagliore accecante della grande distesa bianca di sale, che ricopre 12000 ettari di superficie (212 kmq). Un ex lago salato, di origine vulcanica, databile fra 5 e 10 milioni di anni fa. Per effetto dell'evaporazione, il sale si è depositato sul fondo del lago, con uno spessore medio di trenta centimetri.

I trattori, costantemente all'opera per raccogliere il sale;
.... che viene ammassato in enormi mucchi, a lato della costruzione principale, pronto per essere lavorato e insaccato.



I pochi edifici esistenti sono costruiti con blocchi di sale.



Particolari che mostrano la tecnica di costruzione con i "mattoni" di sale,  saldamente cementati da altro sale, semi liquefatto,  usato come malta.



























I tavoli in sale.

















I soprammobili

















I posacenere, i posatovaglioli e altri oggetti che vengono venduti ai turisti.


















Il lama (llama), pure di sale, che dà il benvenuto


































PURMAMARCA, (JUJUY) PATRIMONIO DELL'UMANITA'

Sunday 10 March 2013






"La vita non ci dà mai quello che vogliamo, nel momento che ci sembra adatto. 
Le avventure arrivano, ma non puntuali".
(Edward Morgan Forster)









Mappa disegnata di Purmamarca

Spostarsi da Humauhaca (2.900 metri) a Purmamarca (2.100 circa) in bus, alle sette della mattina, significa viaggiare un'ora e mezza fra tantissimi pendolari, che salgono e scendono con borsoni stracolmi o strumenti da lavoro, per sfangare la giornata. L'autista conosce tutti e, mentre guida, fa altre cose: conteggia i biglietti,  dà il resto, chiacchiera, e sempre sorride. La strada scende fra montagne colorate di rosso ferro, verderame, grigio polvere, e poca vegetazione, fino ad arrivare a un pueblo di poche quadre, raccolto attorno ad un jardin, circondato da venditori ambulanti e negozietti. E' la feria quotidiana di Purmamarca, incastonata fra Cerro de los Siete colores, altre montagne variamente colorate, e il Rio Purmamarca. Questo pueblo di origini preispaniche, deve il suo nome dall'associazione della parola purma (deserto) con marca (città), in lingua Aymara. Fu interamente costruito in adobe (mattoni di terra) e cardon (legno di cactus), e disposto attorno alla Chiesa, dedicata dal  1648, a Santa Rosa di Lima.



L'autista del bus che alle sette parte da Humahuaca


Il terminal dove ci ha lasciato ovvero questa strada polverosa, dove arrivano e ripartono tutti i bus


Con questi carrioli si va ad allestire il proprio banco in piazza, tutti i giorni dell'anno
  o con questi 


La Feria attorno al giardino della Piazza, alle 8,30, quando i venditori sono ancora pochi. Sullo sfondo, a sinistra, l'immancabile bandiera argentina.
Sulla Piazza si affaccia la Chiesa con i suoi monumentali alberi, come questo Algarrobo negro,che ha circa 700 anni
Dice la didascalia: "Un albero cresce a misura dei sogni dei suoi uccellini. Non lo danneggiare, questi sogni lo meritano".
La Chiesa dedicata a Santa Rosa da Lima
L'interno, con altare, pulpito e tetto in legno di cardon o cactus (Saguaro)


La teca con il Cristo morto, deposto dalla croce.



Un confessionale, trasformato in cappella
per un santo


Il confessionale in uso




Bellissimi e coloratissimi tappeti in lana, appesi fuori da uno dei tanti negozi con affaccio sulla Piazza












Uno dei tanti banchetti che  espone artigianato, in gran parte di produzione peruviana, che i commercianti acquistano in Bolivia









Venditore di ceramica



L'atelier-abitazione di un artigiano argentino che vive qui