Il blog di Angela e Giorgio
fotografi erranti, dalle Americhe all'Asia, alla ricerca di istanti di Bellezza da catturare e raccontare

Ideazione e progetto grafico: Monica eFFe

Traduzioni all'inglese: Sara Russell e Monica eFFe




“Il vero nucleo di base dello spirito vivente di un uomo è la sua passione per l'avventura. La gioia della vita proviene dai nostri incontri con nuove esperienze e, quindi, non c'è gioia più grande che avere un orizzonte che cambia incessantemente, per ogni giorno avere un nuovo e diverso sole. Se vogliamo ottenere di più dalla vita, dobbiamo perdere l’inclinazione per la nostra monotona sicurezza e adottare uno stile di vita più improvvisato, che in un primo momento ci sembrerà un poco folle. Ma, una volta che ci siamo abituati ad un tale stile di vita, comprenderemo il suo pieno significato e la sua incredibile bellezza. Non fermarsi, non stare seduti in un solo posto. Spostarsi, essere vagabondi, fare di ogni giorno un nuovo orizzonte”.

(Christopher McCandless)*

*Da ...”INTO THE WILD” di Jon Krakauer.











venerdì 28 dicembre 2012

PUCON, UN PAESE SOTTO IL VULCANO VILLARRICA PUCON, A TOWN AT THE FOOT OF VILLARRICA VOLCANO

Friday 28 December 2012




"Non c’è strada che porti alla felicità: la felicità è la strada".
(Buddha)




Nella scaletta del nostro itinerario, avevamo annotato il nome Pucon con doppio asterisco, come una località da non perdere, in quanto tutte le informazioni in nostro possesso, sia tratte da guide turistiche, sia avute di prima mano, da persone che avevano visitato quel luogo, erano positive. 
Figura Mapuche in legno scolpito
Invece altre persone, che conoscevano la località, ce l'avevano descritta come iperturistica e artificiale, affollatissima durante le festività, rumorosa e invivibile (Tot capita, tot sententiae).
Così Pucon era stata depennata, in quanto priva d'interesse, dal nostro punto di vista.
Per fortuna in extremis abbiamo cambiato idea; ed eccoci qui di nuovo su un pullman, di nuovo in prima fila, con vista a centottanta gradi, di nuovo a bere con gli occhi il paesaggio che ci viene incontro e ci sfila ai lati velocemente, come in una pellicola panoramica a tre dimensioni.
La varietà del paesaggio, le sfumature di verde, l'intensità dei colori sono indescrivibili: foreste, boschi, terreni coltivati, mandrie di vacche o cavalli al pascolo, poi macchioni, nuovi boschi, nuove foreste; qualche aquila che volteggia nel cielo, qualche casetta isolata, altre a gruppetti, tutte strettamente di legno e tutte coloratissime, a colori vivaci.

Il vulcano Villarrica (2847 m. slm), con il suo perenne pennacchio di vapore.
Poi, dopo una curva, all'orizzonte, proprio al centro della strada, in mezzo a due quinte di alberi, all'improvviso si profila il cono gigantesco del vulcano, con la parte superiore immacolata di neve abbagliante.
Ci sentiamo immersi in un sogno fantastico; il paesaggio ci sembra irreale ... un po' Svizzera, un po' Austria, un po' Giappone, con il suo maestoso "Fujijama" sullo sfondo; solo che il Vulcano si chiama Villarrica e il sole sta dall'altra parte del cielo. 
Il paesone Pucon, un grande presepe vivente, adagiato intorno alle rive del lago, dallo stesso nome del vulcano. .... Un incanto.  

Il Vulcano Villarrica, visto dal lago che porta lo stesso nome.

***
In our trip outline, we had marked the name Pucon with a double asterisk, as a place not to be missed, because much of the information we had gleaned, whether from tour guides and first-hand from people we met, were positive. 
Yet we had also heard rumors that it was super-touristy and fake, overcrowded during holidays, loud and unlivable (Tot capita, tot sententia).
Thus had Pucon been portrayed to us as lacking interest from our point of view.
Fortunately, we changed our minds in extremis. So here we are once again on a bus, once again in the first row of seats, with a one-hundred eighty-degree view, once again drinking in the landscape as it approaches us and rushes past us on either side, like in a three-dimensional panoramic movie.
The varied landscape, the shades of green, the intensity of the colors are indescribable: forests, woodlands, cultivated fields, herds of cattle or horses at pasture, then new woodlands, new forests; some eagle soaring gracefully in the sky, little houses, some isolated, some in clusters, all strictly wooden and brightly painted.
Then, around a bend, on the horizon, right in the middle of the road, between two patches of trees, suddenly the gigantic cone of the volcano comes into view, with the summit covered in blindingly white snow. 
We feel immersed in a wondrous dream; the landscape seems unreal – a little bit of Switzerland, a little bit of Austria, a little bit of Japan, with its majestic "Fujijama" in the background. Only the volcano is called Villarrica and the sun is on the other side of the sky. 
The Pucon township seems like a great big, living, nativity scene placed around the banks of the lake, whose name mirrors that of the volcano – a charm!

Il delizioso hostal dove siamo ospitati.


























La nostra cameretta incantata, con vista al Volcan

Dietro la cortina s'intravvede il vulcano

La cucinetta dell' Hostal

Il giardino dietro la casa













































































La Cimbali


FAEMA




La statua di Santa Clara (Chiara), davanti alla chiesetta del Convento delle Clarisse.























































La badessa del monastero delle Clarisse. In questo piccolo convento di clausura, vive anche una monaca italiana di Milano.







































































Un tratto della spiaggia nera del Lago Villarrica, di origine vulcanica.




















































Folla sulla spiaggia, poco prima della mezzanotte del 31/12/2012, in attesa dell'ora zero e della scarica di fuochi artificiali.






























Lo spettacolo è cominciato e la gente è in delirio.





























Ai primi fuochi che sfrecciano verso l'alto, illuminando il cielo con mille colori, è tutto un gridare, applaudire e scattare foto.





























Chincol, splendido cavallo di quattro anni, che abbiamo montato per tre ore, attraverso boschi incantati dell'Araucanìa, assieme a Laura, la nostra guida, ragazza ventenne che va a cavallo dall'età di due anni.








































Quetrupillan, uno dei quattro vulcani attivi dell'Araucanìa, con sulla destra lo sperone chiamato "El colmillo del Diablo" (colmillo = dente canino). Gli altri tre sono il Villarrica, il Yaima e il Lanin.






























L'Hostal "Donde Egidio", decantato, ma inadeguato e caro. Solo mezzo metro di "giardino" separa le camere dal marciapiede della strada. Inoltre il proprietario è un vero "furbo": con un complicato e disonesto giro di cambio di moneta, ci voleva convincere che, sottraendo da 65 US$ il 15% di sconto, sempre 65 US$ dovevamo pagare. 

Dal marciapiede, dietro i fiori riflessi dal vetro, è possibile vedere e quasi toccare il letto, con sopra i teli da bagno. Praticamente si dorme ad un metro dalla strada, molto trafficata.



























Anche in quest'immagine, s'intravvedono i letti a castello, praticamente in strada.

































































lunedì 24 dicembre 2012

TEMUCO, EL DIA DE NOCHE BUENA // TEMUCO, THE NIGHT OF CHRISTMAS EVE

Monday 24 December 2012



"Le nostre valigie erano di nuovo ammucchiate sul marciapiede; avevamo molta strada da fare. Ma non importava, la strada è la vita."
(Jack Kerouac)





Viaggiando da Concepciòn a Temuco ci si immerge in una tavolozza di colori, dalle svariate sfumature di verde: dai boschi di conifere, gonfi di pioggia, al verde dei campi di mais che sta crescendo, fino a perdersi in grandissime estensioni di terreno coltivato a grano, ormai maturo, e al giallo brillante di prati che paiono dipinti da Van Gogh. 


Lungo i bordi della strada, cuscini di fiori viola o gialli, oppure di entrambi i colori. Poi si arriva all'impressionante ponte giallo canarino, alto cento metri, lungo trecento, in traliccio metallico, Monumento Nacional Viaducto Malleco, e si è in piena Araucanìa, terra "che fu" dei Mapuche.


***
Travelling from Concepciòn to Temuco, you find yourself immersed in a palette of colors. First there are endless shades of geen: from the green of coniferous forests, swollen with rain, to that of the fields of still-growing corn. You then lose yourself in huge expanses of fields of mature wheat, and in the luminous yellows of meadows that seem to have been painted by Van Gogh.
Along the sides of the road, cushions of flowers – purple or yellow, or both colors together. We then reach the impressive canary-yellow metal trellis bridge, one hundred meters high and three-hundred meters long, Monumento Nacional Viaducto Malleco, and we are fully in Araucanìa, historically the land of the Mapuches.


Viaducto Malleco: il pittoresco ponte giallo, su cui passava il treno, ora non più in uso, trasformato in monumento nazionale.



Gigantesco albero di Natale, all'interno del Mall (Centro Commerciale) di Temuco.



































































L'agrifoglio nel giardino dell'Hostal Aleman, dove abbiamo soggiornato, il giorno di Natale.































































Le rose dell'Hostal Aleman





Albero e presepe nella Cattedrale



































La Torre campanaria della Cattedrale





























Sulla porta della cattedrale, alla fine della messa, il vescovo stringe la mano a tutti i partecipanti.










Carabineros a cavallo in Plaza de Armas












"Monumento a la Araucania" in Plaza de Armas












































































Entrata del Mercado Modelo
























Come in Argentina e Uruguay, anche qui c'è tanta carne, di ottima qualità, se ne fa un grande consumo.





























Anche la varietà dei formaggio è notevole.




























Artgianato mapuche, in vendita all'interno del "Mercado Modelo"
















































































































Artigianato di Linares, in crine di cavallo colorato, in vendita al "Mercado Modelo".





El choclo, la pannocchia di mais


I mariscos, pesce e frutti di mare, relativamente poco cari, abbondano nel mercato.


















Uno dei numerosi ristorantini all'interno delo Mercado.





























Negozio di Talabarteria: selle da montare e staffe, scolpite in un blocco di legno.


























































Cappelli da gaucho norteno. La signorina ci sta mostrando gli speroni (espuelas), innocui nonostante l'apparenza: infatti le punte sono di lamelle d'acciaio molto flessibili, che al cavallo procurano soltanto un lieve sfregamento.





























Prodotti dell'artigianato, in lana e in legno.