Il blog di Angela e Giorgio
fotografi erranti, dalle Americhe all'Asia, alla ricerca di istanti di Bellezza da catturare e raccontare

Ideazione e progetto grafico: Monica eFFe

Traduzioni all'inglese: Sara Russell e Monica eFFe




“Il vero nucleo di base dello spirito vivente di un uomo è la sua passione per l'avventura. La gioia della vita proviene dai nostri incontri con nuove esperienze e, quindi, non c'è gioia più grande che avere un orizzonte che cambia incessantemente, per ogni giorno avere un nuovo e diverso sole. Se vogliamo ottenere di più dalla vita, dobbiamo perdere l’inclinazione per la nostra monotona sicurezza e adottare uno stile di vita più improvvisato, che in un primo momento ci sembrerà un poco folle. Ma, una volta che ci siamo abituati ad un tale stile di vita, comprenderemo il suo pieno significato e la sua incredibile bellezza. Non fermarsi, non stare seduti in un solo posto. Spostarsi, essere vagabondi, fare di ogni giorno un nuovo orizzonte”.

(Christopher McCandless)*

*Da ...”INTO THE WILD” di Jon Krakauer.











venerdì 1 marzo 2013

LOS INDIOS QUILMES E LE ROVINE DELLA LORO CITTA' (PROVINCIA DI TUCUMAN)

Friday 1 March 2013





"Non andare dove il sentiero ti può portare. 
Vai invece dove il sentiero non c'è ancora e lascia dietro di te una traccia". 
(Ralph Waldo Emerson)







Ricordiamo facilmente il nome di questo popolo perché ricorre per tutta l'Argentina, essendo quello di una birra che si beve e vende ovunque.
"Los Quilmes", cacciatori e raccoglitori, agroalfareros, pastori furono uno dei tanti popoli che abitarono le Valli Calchaquies (los Diaguitas);  ancora oggi una comunità india di Quilmes difende il proprio territorio e vigila sulle rovine  della Ciudad Sagrada o 

Fortaleza de Quilmes (di cui solo un dieci per cento è stato riportato alla luce). Costruita a 1900 metri, addossata al Cerro del Cajon, fu - da quello che la ricostruzione pro-turisti mostra oggi, una città arroccata, difesa ai lati da due fortezze, per 
il controllo sulla valle. Prima l'espansione Inca dopo il 1400, poi gli spagnoli  privarono i Quilmes della lingua originaria el kakan di cui rimangono solo alcuni termini nell' idioma quechua da loro usato
















































































Nel 1535 iniziò la conquista spagnola e la lotta di resistenza dei Quilmes, come di altri popoli delle Valli Calchaquies, fino all'anno 1665 in cui furono dispersi in varie direzioni, compresa la provincia di Buenos Aires, nella località che porta ancora oggi il loro nome.































































































































































Nel 1716 la corona spagnola li riconosce proprietari del territorio dove vivevano, ma non andò così. Le loro terre vennero occupate e vennero costretti a lavorarle gratuitamente per pagarne l'uso e potervi risiedere, una specie di "mezzadria" dove 2/3 del prodotto coltivato e il 50 % degli animali che nascevano ogni anno finivano nella mani dei grandi proprietari terrieri.






































































































































































































































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