Il blog di Angela e Giorgio
fotografi erranti, dalle Americhe all'Asia, alla ricerca di istanti di Bellezza da catturare e raccontare

Ideazione e progetto grafico: Monica eFFe

Traduzioni all'inglese: Sara Russell e Monica eFFe




“Il vero nucleo di base dello spirito vivente di un uomo è la sua passione per l'avventura. La gioia della vita proviene dai nostri incontri con nuove esperienze e, quindi, non c'è gioia più grande che avere un orizzonte che cambia incessantemente, per ogni giorno avere un nuovo e diverso sole. Se vogliamo ottenere di più dalla vita, dobbiamo perdere l’inclinazione per la nostra monotona sicurezza e adottare uno stile di vita più improvvisato, che in un primo momento ci sembrerà un poco folle. Ma, una volta che ci siamo abituati ad un tale stile di vita, comprenderemo il suo pieno significato e la sua incredibile bellezza. Non fermarsi, non stare seduti in un solo posto. Spostarsi, essere vagabondi, fare di ogni giorno un nuovo orizzonte”.

(Christopher McCandless)*

*Da ...”INTO THE WILD” di Jon Krakauer.











giovedì 24 febbraio 2011

PARACHO TERRA DI LIUTAI

Ciao Monica .... da ieri siamo a Paracho, un piccolo paese, circondato da montagne e popolato da molti indios Purépecha,  le cui donne vestono ancora coloratissimi abiti e bluse ricamate a mezzo punto.
Questo luogo è famoso in tutto il mondo per la produzione di chitarre e liuteria, in generale. Tanti abilissimi artigiani si tramandano questa abilità manuale, riconosciuta dai migliori concertisti.



Ieri il paese sembrava spopolato, solo nel pomeriggio un po' si è animato lo zocalo con su due lati i portales, al centro el kioske, e di fronte la chiesa e il mercato coperto, come si può ritrovare in ogni piccolo centro messicano.
Su lo zocalo (slargo o piazza di forma rettangolare) c'erano poche bancarelle che vendevano biglietti e addobbi per il giorno di S. Valentino. In Messico è sempre una gran lode all'amor, nella musica, nella TV, nella cultura popolare, con il risultato che bambine, soprattutto indie di 14-15 anni, girano già con nel rebozo (la lunga e coloratissima sciarpa che si usa per mille cose diverse) un piccolino , e a fianco, talvolta (ma non sempre) un marito-bambino. Così capita anche alle ragazzine che proprio indie non sono. E abbiamo storie a questo proposito, con finale tristissimo.
Giriamo tutto il pomeriggio per botteghe di lauderos (liutai) e ci ritroviamo alle 20 di sera, senza sapere che qui dopo quest'ora, non si può mangiare da nessuna parte che non siano i banchi del mercado, dove solo si ingurgitano cose per noi inaffrontabili: carne di tutti i tipi e fritti.
Rientriamo nell'hotel Santa Fé con solo alcuni mandarini e due pan dulces, quelle che noi chiamiamo brioches e che qui sono enormi, il tutto ci sazia per la notte.
Oggi domenica, il paese delle chitarre è diventato un immenso mercato a cielo aperto, così come capita anche ogni giovedì. Da tutto il circondario con i combi (piccoli van che applicano un biglietto a costo ridotto) o con dodge propri, calano al mercato intere famiglie indie, gruppi di donne con i bambini, mentre sembra che tutta Paracho si riversi per la strada a comperare montagne di cose, è la solita febbre dello shopping!!!:
Da verdura meravigliosa, a carne, formaggi , cesti, scarpe, abiti sia usati che nuovi,  tessuti o bordure per abiti purepecha, bluse ricamate, gonne meravigliosamente plissettate e coloratissime.
Il mercato è occasione di incontro, di ciarla, di divertimento per i bambini è gioco di gruppo: il mercato è l'anima di ogni angolo del Messico, quando così ti si vuole rivelare. Questo secondo noi, ovviamente.



Qui c'è molto brio, leggerezza, animazione nell'aria, ma come sempre, qualcuno  ti dice di fare attenzione, perchè questi che vengono da fuori (indios) possono rubarti, sono violenti, ecc....
Non lo so se sia così ....?... certo le donne Purèpecha assomogliano nelle loro gonne alle nostre tzigane/spagnole dette oggi volgarmente zingare. Ieri abbiamo parlato con un poliziotto del luogo e anche lui ci ha detto di fare attenzione, ma che qui tutto è molto tranquillo. Il problema sono le bande di narcos che si affrontano per la conquista reciproca di territori in cui smerciare o fare passare la tanta droga che dal sud delle Americhe raggiunge il Nord e forse anche l'Europa.
La storia, comunque, sembra sempre ripetersi: le minoranze ovunque nel mondo vengono segnate dal marchio di reprobo,  violento, delinquente, ladro, ec. forse perchè qui la pelle india è color terra-cotta dal sole, come quella che noi in Europa ci rappresentiamo quando pensiamo agli indiani d'America!!
Può anche verificarsi che siano i nostri rumeni, slavi, albanesi, russi, extracomunitari, punkcabestia ecc., ovvero vi sia fra loro chi è uso a ogni tipo di robo (ruberia) e violenza; ma è anche vero che in Messico non è mai come appare, c'è sempre un fuoco che brucia sotto la cenere. Nella situazione mondiale del presente, ti sembra di percepire che negli Estatos Unidos de Mexico potrebbe riaprirsi (come si ha sentore in altri paesi del mondo) la questione di chi rappresenta chi, ovvero del potere.


Paracho (2800 m), villaggio nello Stato del Michocan, territorio degli indios Purépecha: è famoso nel mondo per i suoi lauderos o liutai, abili costruttori di chitarre e strumenti musicali. Fu Vasco de Quiroga ad insegnare agli indios la lavorazione del legno, come ricorda la statua posta nello zocalo, di fronte alla chiesa)

Nessun commento:

Posta un commento