Il blog di Angela e Giorgio
fotografi erranti, dalle Americhe all'Asia, alla ricerca di istanti di Bellezza da catturare e raccontare

Ideazione e progetto grafico: Monica eFFe

Traduzioni all'inglese: Sara Russell e Monica eFFe




“Il vero nucleo di base dello spirito vivente di un uomo è la sua passione per l'avventura. La gioia della vita proviene dai nostri incontri con nuove esperienze e, quindi, non c'è gioia più grande che avere un orizzonte che cambia incessantemente, per ogni giorno avere un nuovo e diverso sole. Se vogliamo ottenere di più dalla vita, dobbiamo perdere l’inclinazione per la nostra monotona sicurezza e adottare uno stile di vita più improvvisato, che in un primo momento ci sembrerà un poco folle. Ma, una volta che ci siamo abituati ad un tale stile di vita, comprenderemo il suo pieno significato e la sua incredibile bellezza. Non fermarsi, non stare seduti in un solo posto. Spostarsi, essere vagabondi, fare di ogni giorno un nuovo orizzonte”.

(Christopher McCandless)*

*Da ...”INTO THE WILD” di Jon Krakauer.











domenica 17 luglio 2016

YANGON: SECONDA ESCURSIONE ... LA PAGODA SULE



Venerdì 27/XI/2015



Entrata meridionale alla Pagoda.
Nel cuore della vecchia città coloniale inglese (Rangoon), con le vie che si tagliano ad angolo retto, dove la Mahabandoola Road e la Sule Pagoda Road s’incrociano a formare una rotatoria, proprio al centro della rotatoria si trova la Sule Pagoda.
Una delle tre principali pagode di Yangon, assieme alla famosissima Shwedagon e alla Botataung, dopo la ristrutturazione della città da parte degli inglesi, la Sule rappresentò il vero centro della città, sia dal punto di vista fisico che culturale, tanto che da allora servì come riferimento per la misurazione delle distanze chilometriche dalle altre città del Paese.
Nell'atrio d'ingresso qualche signora intraprendente fa affari.
L’attuale sistemazione delle strade della città vecchia, intorno alla pagoda Sule, si deve ad Alexander Fraser, tenente degli “Ingegneri del Bengala”. La Sule paya (pagoda) è alta circa 45 metri; anch’essa è completamente ricoperta d’oro e si differenzia dalle altre pagode per un particolare architettonico: la struttura a base ottagonale continua fino alla cupola.

Oggetti votivi: fiori e pagode stilizzate, fatte di carta colorata.
Intorno al chedi (stupa) ci sono dieci campane di bronzo, di varie dimensioni ed età, con iscrizioni che registrano i nomi dei donatori e la data della donazione.
Secondo la leggenda la pagoda fu costruita durante la vita del Buddha Gautama, circa 2500 anni fa. All’origine lo stupa era molto più piccolo e fu più volte rinnovato e ampliato dai vari re che si succedettero. 
Chi confeziona e chi vende.
La Sule Paya raggiunse la sua altezza presente quando fu ristrutturata a metà del 15 ° secolo. Fatta eccezione per il chedi (stupa) principale, che fu fatto allargare alle dimensioni attuali dalla regina Shin Sawbu (1453-1472), nel complesso della pagoda tutte le altre strutture hanno poco più di un secolo di vita. Il tempio ha quattro entrate, orientate verso i quattro punti cardinali. Secondo la tradizione nell’interno sono conservati alcuni capelli del Buddha.
Devoti in preghiera.










































































































































































































































Davanti agli altari si prega ...





































... ci si fanno i selfie ...








































... e si armeggia con lo smartphone.



































































La City Hall (Municipio)




































































La Immanuel Baptist Church (Chiesa Battista)
















































































































































Gli uffici del telegrafo.



















































































Un ristorantino dove abbiamo pranzato.



























Frutta di strada: melone, papaya, cocomero e ananas.




























Una biblioteca pubblica.



























Ristorantino di strada ambulante a bilancere.



























Un altro. Quando il proprietario chiude bottega, si carica il tutto sulla spalla e via ...




























Per schiacciare i pezzi di canna da zucchero e ricavarne il succo da bere.

























































































































Un secondo caffè allo Strand Hotel.
































































































































































































































































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