Il blog di Angela e Giorgio
fotografi erranti, dalle Americhe all'Asia, alla ricerca di istanti di Bellezza da catturare e raccontare

Ideazione e progetto grafico: Monica eFFe

Traduzioni all'inglese: Sara Russell e Monica eFFe




“Il vero nucleo di base dello spirito vivente di un uomo è la sua passione per l'avventura. La gioia della vita proviene dai nostri incontri con nuove esperienze e, quindi, non c'è gioia più grande che avere un orizzonte che cambia incessantemente, per ogni giorno avere un nuovo e diverso sole. Se vogliamo ottenere di più dalla vita, dobbiamo perdere l’inclinazione per la nostra monotona sicurezza e adottare uno stile di vita più improvvisato, che in un primo momento ci sembrerà un poco folle. Ma, una volta che ci siamo abituati ad un tale stile di vita, comprenderemo il suo pieno significato e la sua incredibile bellezza. Non fermarsi, non stare seduti in un solo posto. Spostarsi, essere vagabondi, fare di ogni giorno un nuovo orizzonte”.

(Christopher McCandless)*

*Da ...”INTO THE WILD” di Jon Krakauer.











domenica 17 luglio 2016

YANGON: GRAN TOUR DELLA CITTA'



Lunedì 30/XI/2015



LA STAZIONE DEI TRENI



La Rangoon Central Railway Station fu costruita una prima volta dagli inglesi nel 1877, per servire da terminal alla prima linea ferroviaria della Birmania, da Yangon a Pyay.
L'edificio fu progettato in stile vittoriano britannico e le strade di accesso furono delimitate da prati erbosi all'inglese. La bellezza del complesso impressionò favorevolmente la gente del posto che cominciò a definire la nuova struttura la Stazione delle Fate.
Durante la seconda guerra mondiale la stazione era diventata un bersaglio favorito dai bombardieri giapponesi, ma nel 1943 fu distrutta dalle forze britanniche in ritirata verso l’India.
La stazione è stata ricostruita dopo la guerra, secondo un progetto disegnato dall’ingegner Hla Thwin, ispirato agli stili architettonici tradizionali birmani. La costruzione fu iniziata nel gennaio 1947 dall’ingegnere Sithu U Tin e completata nel maggio 1954.
Il 5 giugno 1954 ci fu la cerimonia d’inaugurazione della nuova stazione ferroviaria di Yangon.




























Il portico d'ingresso




























La zona biglietteria



























Nell'atrio della stazione i passeggeri, stanchi per il lungo viaggio o per l'attesa, bivaccano.




























In altri spazi "riservati" ... si fa colazione o si pranza.



























I numeri dei binari sono segnalati con cifre arabe e birmane.




























Addette alle pulizie.



LA CATTEDRALE DELL'IMMACOLATA CONCEZIONE





























































La costruzione della cattedrale fu iniziata nel 1895 e fu completata il 19 novembre del 1899, quando la Birmania Meridionale era una provincia britannica. L'edificio fu progettato dall'architetto olandese Jos Cuypers, figlio di Pierre Cuypers. Con il terremoto che colpì l'allora Rangoon, nel 1930, la cattedrale di Santa Maria subì pochi danni e ha successivamente resistito all'invasione giapponese durante la seconda guerra mondiale, mentre le vetrate colorate delle finestre sono state danneggiate durante l'invasione alleata della città.







Il 25° anniversario del vescovo





































Una delle due porte gemelle d'ingresso





































La pellegrina della fotocamera




































Addobbi per la cerimonia dei festeggiamenti al vescovo




































Policromie dell'interno in stile neo-gotico


LA PAGODA BOTATAUNG








































La pagoda Botataung vista dal molo sul vicino fiume



































Il grande stupa, visto da vicino
L'edificio di fronte all'entrata alla pagoda




























L'entrata alla pagoda, vista dall'interno





































Sorvegliante nel corridoio d'ingresso





































Altri sorveglianti e monaco buddhista










































































Particolare dei decori di una colonna interna

















Splendore di ori
































































Angoli di preghiera








































Il sacrario con le reliquie del Buddha, fa cui un capello



























La parola italiana svastica (croce uncinata) origina direttamente dal sostantivo maschile sanscrito svastika (devanāgari), che indica in quella lingua, tra gli altri significati, il disegno di una croce greca con i bracci piegati ad angoli retti ( o ); simbolo religioso e propizio per le culture religiose originarie dell'India, quali il Buddhismo e l'Induismo.




























Non si può proprio giurare che i monaci buddhisti facciano vita completamente ascetica.



























I numeri delle dimensioni della pagoda


























Il laghetto delle tartarughe del Buddha




































Angolo di offerte al Buddha



























Giovane monaco buddhista





































































Altri altari, altri Buddha




























Sosta di ricreazione, all'interno del percorso



























Angoli di preghiera e meditazione































































































IL MOLO SUL FIUME









































































Una giostrina




















































































TEMPIO INDU SRI DEVI



























































































Interno di una famosa rivendita di caffè (Hanuman Coffe), situata alla sinistra della porta d'ingresso al tempio.





































Il Karaweik o Karaweik Hall è un palazzo posto sulla riva orientale del lago Kandawgyi a forma di enorme chiatta. La chiatta è stata progettata dall'architetto birmano U Ngwe Hlaing, che si è ispirato alla chiatta reale Pyigyimon. La sua costruzione iniziò nel giugno 1972 e terminò in ottobre 1974. In realtà si tratta di un edificio a tre piani in cemento armato e stucco, con sale per cerimonie, una sala per conferenze, ristoranti e altri negozi.



























La pagoda Shwedagon, vista dalla sponda opposta del lago Kandawgyi.




NGA HTAT GYI BUDDHA TEMPLE




























Il grande Buddha seduto, alto quattordici metri

























































CHAUKHTATGYI BUDDHA TEMPLE

















































Il Chaukhtatgyi Buddha Temple è il più noto tempio buddista in Yangon (Bahan Township). Ospita un’immagine del Buddha disteso tra le più venerate del paese. La statua, lunga 66 metri, è la quarta per dimensioni di Buddha disteso e una delle più grandi della Birmania. La sua costruzione fu sponsorizzata, nel 1899, da un ricco buddista birmano, Sir Po Tha, e completata nel 1907, da un’altra impresa di costruzioni. Il lavoro non fu ben eseguito, il Buddha appariva sproporzionato e il suo volto aveva un'espressione aggressiva.  Nel 1950 la vecchia immagine del Buddha, assai deteriorata, fu demolita e sostituita con l’attuale, eseguita sotto la supervisione di U Thaung, un maestro artigiano di Tavoy (ora Dawei) e protetta con un enorme edificio a tettoia. I grandi occhi di vetro (1,77 per 0,58 metri) furono realizzati da una famosa vetreria di Yangon, la Nagar Glass Factory. L'immagine del Buddha fu consacrata nel 1973.     
























































Il sorriso enigmatico del grande Buddha






















































Nella pianta del piede sono scolpiti dei simboli (animali e altri oggetti: 108 per piede), ognuno dei quali con un significato religioso specifico.  






























































































SHWEDAGON PAGODA

L'entrata meridionale della Shwedagon Pagoda, sullo sfondo della più piccola Maha Wizaya, vista dalla Shwedagon Road.

Uno dei due leogrifi che sorvegliano l'entrata principale.




























Il leogrifo è un animale mitologico senza pudore.





































La biglietteria di un'entrata secondaria.








La Shwedagon, ufficialmente denominata Shwedagon Zedi Daw  (nota anche come la Grande Pagoda d'Oro), è la più famosa pagoda della Birmania e una delle più famose del mondo buddhista; è costituita da un grande stupa dorato, alto più di cento metri e da centinaia di altri templi e tempietti.
Tutto il complesso è ricoperto da migliaia di lamine d’oro e la parte superiore dello stupa è incrostato da 4531 diamanti (il maggiore di 72 carati), oltre a circa 3000 tra rubini, topazi e zaffiri, mentre un grosso smeraldo verde è posizionato sulla cima, così da riflettere gli ultimi raggi del sole.
Trovandosi su una collina (la Singuttara Hill, a ovest del lago Kandawgyi), risulta ancora più alta e domina lo skyline di Yangon; è visibile da ogni punto della città, sia di giorno, quando l’oro di cui è ricoperta riflette i raggi del sole, sia di notte quando è inondata dalla luce di centinaia di fari.
Alcune fonti fanno risalire la sua costruzione al sesto secolo a. C. , tuttavia non esistono documenti ufficiali che attestino la data della sua costruzione e la sua età non è ancora certa.



























La Shwedagon è la pagoda buddista più sacra della Birmania, poiché si ritiene che contenga varie reliquie dei quattro precedenti Buddha, oltre ad otto ciocche di capelli di Gautama.
Essendo il tempio più venerato del Myanmar è sempre stata consuetudine per le famiglie, per i pellegrini e tutti i seguaci del Buddha, fare un pellegrinaggio alla Shwedagon, almeno una volta nella vita.
Tale è la potenza emotiva che suscita la Shwedagon che in Myanmar la popolazione ritiene sia indistruttibile. A parte la credenza popolare, l’imponente stupa, sfavillante di luce, si trova ancora saldo sulla cima della collina, nonostante un forte terremoto nel 1769, diversi terremoti più piccoli nel XX ° secolo e un grande incendio nel 1931.
Per la sua superba bellezza si è meritata l’appellativo di  … "La corona della Birmania" e Somerset Maugham, nel 1930 scrisse: “The Shwedagon rose superb, glistening with gold, like a sudden hope in the dark night of the soul."
















































































































































































































































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