Il blog di Angela e Giorgio
fotografi erranti, dalle Americhe all'Asia, alla ricerca di istanti di Bellezza da catturare e raccontare

Ideazione e progetto grafico: Monica eFFe

Traduzioni all'inglese: Sara Russell e Monica eFFe




“Il vero nucleo di base dello spirito vivente di un uomo è la sua passione per l'avventura. La gioia della vita proviene dai nostri incontri con nuove esperienze e, quindi, non c'è gioia più grande che avere un orizzonte che cambia incessantemente, per ogni giorno avere un nuovo e diverso sole. Se vogliamo ottenere di più dalla vita, dobbiamo perdere l’inclinazione per la nostra monotona sicurezza e adottare uno stile di vita più improvvisato, che in un primo momento ci sembrerà un poco folle. Ma, una volta che ci siamo abituati ad un tale stile di vita, comprenderemo il suo pieno significato e la sua incredibile bellezza. Non fermarsi, non stare seduti in un solo posto. Spostarsi, essere vagabondi, fare di ogni giorno un nuovo orizzonte”.

(Christopher McCandless)*

*Da ...”INTO THE WILD” di Jon Krakauer.











mercoledì 20 febbraio 2013

BARILOCHE, UN PO' TIROLO, UN PO' SVIZZERA // A LITTLE TYROLEAN, A LITTLE SWISS

Wednesday, February 20, 2013




Viaggiando tredici-quattordici ore di notte fra Puerto Madryn e Bariloche, per una strada a tratti stretta e dal fondo non in buono stato, si possono incontrare solo alcune medio-grandi città, immerse nelle mille luci della notte profonda (Trelew) o al loro risveglio (Esquel, El Bolson), ma sempre di Patagonia si tratta, terra segnata da cambiamenti millenari, lavorata dal vento e dalle intemperie, e vuota, senza alcuna presenza umana per chilometri. Poi all'alba cominci a scorgere montagne dalle vette frastagliate, laghi, e boschi; poco dopo sei a San Carlos de Bariloche, sopra il lago Nahuel Huapi, in un paese che ad ogni angolo offre al visitante cioccolato, dolci, gelati, bombons, e ogni altra ghiottoneria.
E ristoranti, pub, per ogni tasca, assieme a negozi e venditori ambulanti di tutti i tipi, Hostel, Hotel, B&B, ec. 
L'impronta di questa città che ha patito dal 1960 tutti i terremoti del Cile (le Ande sono vicinissime, e il confine è dietro l'angolo, e gli interscambi sono sempre stati all'ordine del giorno) è decisamente  tirolese, in salsa Svizzera (il cioccolato viene da lì), condita da molta storia Argentina, vino e birra, con qualche apporto italiano per via di certi personaggi come Primo Capraro che arrivato in Argentina  con l'amico Baratta nel 1902  (la fondazione della colonia agricola di Nahuel Hapi, è del maggio dello stesso anno), pochi anni dopo era già un'autorità della zona per i commerci che gestiva, per i lotti di terra che, una volta avuta la nazionalità argentina, riuscì a farsi assegnare dal Governo di Buenos Aires che aveva ormai sottratto tutto agli indigeni.
Questi vennero descritti nel 1903 dall'ingegnere/agrimensore Apolinario Lucero, incaricato dal Governo di censire la popolazione e le terre, come "numerosi, provenienti dal Cile, o dall'isola cilena di Chiloe"; convivevano con un gruppo di tedeschi, emigrati prima in Cile, poi arrivati qui. A detta di Lucero  (e la sua  "relazione" fu tacciata di razzismo, ma venne "adottata" dal Governo nel 1904) solo i tedeschi avevano le abilità necessarie, perché tutti gli altri (indigeni): seminano grano e patate solo per il consumo familiare, e poi fanno i "peones" a giornata, non si dedicano all'allevamento del bestiame; sono "gente viziosa..., incapace di un lavoro continuativo, che appena raduna due soldi li butta in bere" ...meglio dar loro piccoli lotti perché sopravvivano. Altri - e seguiva l'elenco dei "meritevoli" - hanno costruito buone case di legno, ponti e strade, un mulino idraulico, ec. e, quindi, possono ambire a diventare coloni.
Poi la storia ha fatto il suo corso e siamo arrivati a vicende "perturbanti", come il fatto che nel 1944 approdarono proprio qui, molti nazisti giunti con sottomarini dalla Germania;  qui trovarono protezione nazionale e internazionale, vivendo in grande tranquillità. E, a detta di qualcuno che ha studiato e ricostruito le trame, è certo, che Hitler trovò rifugio proprio qui vicino, in una grande villa, recentemente andata in vendita.
































Traveling for thirteen or fourteen hours between Puerto Madryn and Bariloche by night, on a road where the pavement is sometimes narrow and in poor repair, you can only encounter some medium-sized cities bathed in the thousand lights of the deep night (Trelew) or at their awakening (Esquel, El Bolson). But always it’s Patagonia, a land marked by the millennial changes wrought by wind and weather, and uninhabited, without any human presence for kilometers. Then at daybreak you start to get a glimpse of jagged mountain peaks, lakes, and forests; in a little while you are at San Carlos de Bariloche, above Nahuel Huapi Lake, in a place that at every corner offers its visitors chocolate, sweets, ice creams, bonbons, and every imaginable delicacy.

And there are restaurants and pubs for every pocketbook, along with shops and street vendors of every sort, hostels, hotels, B&Bs, etc. 
The style of this city, which since 1960 has felt all of Chile’s earthquakes (the Andes are quite near and the border right around the corner, and back-and-forth has always been the order of the day), is decidedly Tyrolean, its flavor Swiss (this is where the chocolate comes from), amply seasoned with Argentine history , wine and beer. There are some Italian influences as well, courtesy of certain celebrated figures such as Primo Capraro, who arrived in Argentina  with his friend Baratta in 1902  (the Nahuel Huapi plantation was established in May of that year). Within a few short years he was already prominent in the region because of the businesses he ran and the parcels of land which, once he had obtained Argentine nationality, he managed to have allotted to him by the government in Buenos Aires, which had already taken the land entirely away from the indigenous people. 
These indigenous people were described in 1903 by the engineer-surveyor Apolinario Lucero, entrusted by the government with conducting a census and surveying the lands, as "numerous, originating from Chile or from the Chilean island of Chiloé"; they lived alongside a group of Germans who emigrated first to Chile and later came here. According to Lucero (and his “report” was accused of being racist, but was "adopted" by the government in 1904), only the Germans had the requisite abilities, because all the rest (the indigenous people): only sow wheat and potatoes to feed their own families, and then work as agricultural day-laborers, “peons” who do not devote themselves to the raising of livestock; they are “depraved persons . . . , incapable of steady employment, who as soon as they get a couple of coins will spend it on drink" . . .  better to give them small parcels of land so that they could survive. Others – and the list of those who are “worthy” follows – have built nice wood houses, bridges and roads, a water mill, and so forth; they can therefore seek to become planters.And then history continued on its course and brought us to disturbing and sensational events, such as the fact that in 1944 many Nazis landed right here, having been brought aboard submarines from Germany; here they found national and international protection and lived in great tranquility. And according to some who have studied and reconstructed the intrigue, it is certain that Hitler found refuge quite close by, in a large villa that was just recently put on the market.    

Statua equestre (molto vilipesa) del generale Roca., "il fondatore" nel 1902 della Colonia da  cui prese origine Bariloche






Il Municipio
Monumento storico municipale,  l'Antico Ufficio per le Terre e Colonie, costruito da Primo Capraro nel 1928











La Cattedrale


























 Il Turista, Calle Mitre
Pasticceria, Caffetteria, Cioccolateria
  Rapa Nui, Calle Mitre
Pasticceria, Caffetteria, Cioccolateria e Gelateria
  Rapa Nui, Calle Mitre
Pasticceria, Caffetteria, Cioccolateria
 Il Turista, Calle Mitre, una specie di supermarket specializzato in cioccolato (industriale)
 Il Turista, Calle Mitre
 Il Turista, Calle Mitre















 Il Turista, Calle Mitre



























 Il Turista, Calle Mitre





















 Il Turista, Calle Mitre
Mamuschka, Pasticceria, Cioccolatreia artigianale, Caffetteria,  Calle Mitre
Mamuschka, Pasticceria, Cioccolatreia artigianale, Caffetteria,  Calle Mitre
Mamuschka, Cioccolatreia artigianale, Calle Mitre
Mamuschka, Calle Mitre
Panaderia














Panaderia
Birreria
Birreria
Ristorante con cucina messicana
Duende o gnomo del bosco
Monumento rappresentate la Crocefissione
Monumento rappresentate la Crocefissione, nei pressi della Cappella dell'Immacolata
 e del complesso Salesiano
Monumento Storico Municipale, Cappella dell'Immacolata,
costruita nel 1905 da Primo Capraro, per iniziativa del Padre Zacarias Genghini.
 Fu la prima chiesa cattolica, e fra le più antiche costruzioni di Bariloche.
Hostal Periko's































































































































































































































































































































































































































































































































































































































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