Il blog di Angela e Giorgio
fotografi erranti, dalle Americhe all'Asia, alla ricerca di istanti di Bellezza da catturare e raccontare

Ideazione e progetto grafico: Monica eFFe

Traduzioni all'inglese: Sara Russell e Monica eFFe




“Il vero nucleo di base dello spirito vivente di un uomo è la sua passione per l'avventura. La gioia della vita proviene dai nostri incontri con nuove esperienze e, quindi, non c'è gioia più grande che avere un orizzonte che cambia incessantemente, per ogni giorno avere un nuovo e diverso sole. Se vogliamo ottenere di più dalla vita, dobbiamo perdere l’inclinazione per la nostra monotona sicurezza e adottare uno stile di vita più improvvisato, che in un primo momento ci sembrerà un poco folle. Ma, una volta che ci siamo abituati ad un tale stile di vita, comprenderemo il suo pieno significato e la sua incredibile bellezza. Non fermarsi, non stare seduti in un solo posto. Spostarsi, essere vagabondi, fare di ogni giorno un nuovo orizzonte”.

(Christopher McCandless)*

*Da ...”INTO THE WILD” di Jon Krakauer.











domenica 24 agosto 2014

LA PAZ, L'ALTRA CAPITALE





La Ciudad de Nuestra Segnora de La Paz toglie il respiro, non appena sbarchi in aereo a El Alto (oltre 4000 metri), l'agglomerato più densamente popolato da indios Aymara. Prendi un taxi e curva dopo curva precipiti a sud (3600 circa m.), in direzione Plaza Murillo. Sono le 21, la città comincia a svuotarsi dai tanti pendolari, venditori ambulanti che gestiscono ogni tipo di attività, in ogni angolo di via o slargo. Tutti mangiano per strada,  nelle situazioni più improvvisate; ad ogni angolo si propone qualcosa da ingurgitare, oltre a molta coca cola, gelati, dolci e musica o televisione a tutto volume.



Per conoscere questa città, sede del Governo boliviano, che ora ha oltre 8 milioni di abitanti, bisognerebbe disporre di almeno una settimana, da dedicare al Canyon del Rio Choqueyapu, sul quale è cresciuta (1548), percorrendo a piedi le strade che dal nord (El Alto) vanno a sud, cambiano sempre nome, e arrivano dove si raggiunge 3000 metri circa sul livello del mare.
"Mi Teleférico", linea La Paz  - El Alto, è la cabinovia più alta del mondo, inaugurata nel maggio 2014.



Nella città sede del governo boliviano: gli indios vivono in alto (El Alto, con oltre 600 mila abitanti), o aggrappati alle pareti del Canyon, che sono state completamente disboscate; i ricchi  "in basso" e i più fortunati, abitano nella Zona Sur.



In mezzo c'è Plaza Murillo, con il Palazzo Presidenziale, l'immensa Cattedrale, e un Jardin (occupato da una moltitudine di piccioni che ha ormai insozzato tutto), con al centro la statua di un Presidente che nel 1946, come Don Pedro Domingo Murillo (1810), qui fu impiccato.




Manifesto con l'immagine del 
Presidente Evo Morales
Camminando verso Plaza Murillo e la Cattedrale.
Fondata nel 1605, fu completata 
grazie al Re di Spagna e,
successivamente, più volte ricostruita.







































Il Palazzo del Congresso Nazionale
(Camera dei Senatori e Camera dei Deputati)

Palazzo di Governo, detto Palacio Quemado, per l'incendio
che lo devastò nel 1875. E' sede del potere esecutivo e del
presidente della Repubblica. Di fronte c'è il monumento al
presidente Gualberto Villarroel che nel 1946 fu trascinato
dalle guardie fuori dal Palazzo e impiccato a un lampione
della piazza.
Plaza San Francisco, che prende il nome dalla Chiesa barocca, simbolo della città, e dall'annesso Convento.  L' originaria costruzione (1549) a tre navate, crollò nel 1610; fu ricostruita  in pietra, fra il 1744 e il 1753.
La Vergine sull'altare principale, riccamente lavorato.















Il portone d'ingresso, massiccio e borchiato,
come quello della Casa Nacional de Moneda, a Potosi.









Un gruppo, con al centro gli sposi, in posa per la fotografia di rito. Le due signore, "in nero" e "in giallo", portano l'abito tradizionale (XVIII sec.), un tempo imposto per legge dal re di Spagna. Il "bombin", originale Borsalino, in uno speciale equilibrio al centro delle lunghe trecce, ampi scialli frangiati, gonne con sottovesti a più strati. Sono due cholas, termine che un tempo si usava per chi nasceva da un colono e un'indigena. Oggi è sinonimo di persona orgogliosa di esibire l'abito tradizionale.
Il cafe ristorante accanto alla Chiesa
di San Francesco.



























Rappresentazione grafica di una "cholita".
Gonne decorate (a macchina), in vendita per strada, 
nei pressi della Chiesa di San Francesco. Il motivo è simile, 
ma non uguale, a quello di altre, viste al mercato di Uyuni.
Giacche corte, riccamente decorate (a macchina).
Cuffie in lana, con disegni e colori originali.
Mercado de Hechiceria (della Stregoneria); si tiene in
Calle Jimènez e Calle Linares.






















Questa placida signora che vende tutto l'occorrente per la "Brujeria" , e prepara sacchettini di "foglie secche di coca" da masticare durante il giorno, sarà un po' "strega" anche lei ?
Lane e piccoli oggetti colorati,
usati nelle pratiche di stregoneria.
Piccoli lama imbalsamati, 
utilizzati nelle "brujerias"



















Ingresso di un negozio.





Mural
















Signora (Chola) in costume tradizionale.































































































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