Il blog di Angela e Giorgio
fotografi erranti, dalle Americhe all'Asia, alla ricerca di istanti di Bellezza da catturare e raccontare

Ideazione e progetto grafico: Monica eFFe

Traduzioni all'inglese: Sara Russell e Monica eFFe




“Il vero nucleo di base dello spirito vivente di un uomo è la sua passione per l'avventura. La gioia della vita proviene dai nostri incontri con nuove esperienze e, quindi, non c'è gioia più grande che avere un orizzonte che cambia incessantemente, per ogni giorno avere un nuovo e diverso sole. Se vogliamo ottenere di più dalla vita, dobbiamo perdere l’inclinazione per la nostra monotona sicurezza e adottare uno stile di vita più improvvisato, che in un primo momento ci sembrerà un poco folle. Ma, una volta che ci siamo abituati ad un tale stile di vita, comprenderemo il suo pieno significato e la sua incredibile bellezza. Non fermarsi, non stare seduti in un solo posto. Spostarsi, essere vagabondi, fare di ogni giorno un nuovo orizzonte”.

(Christopher McCandless)*

*Da ...”INTO THE WILD” di Jon Krakauer.











martedì 12 agosto 2014

TARABUCO, UN MERCATO ARTIGIANALE IN MEZZO AI MONTI








Il mercato dei mercati, dove tutti i turisti, i fotografi, gli affamati di shopping vogliono andare è quello della domenica mattina a Tarabuco, pueblo quechua. La domenica è molto turistico, i prezzi sono alti, e molti prodotti non sono di fabbricazione locale.








Tarabuco è un pueblo tutto costruito in adobe (mattone di argilla e paglia impastata, poi cotta al sole), immerso in montagne, quasi prive di vegetazione, che si trova a 65 km da Sucre, ovvero un'ora e mezza in bus.

La sua gente pare essere uscita da una casa con il tetto di paglia e argilla, per vendere qualcosa al mercato. Si colgono particolari. nell'abbigliamento (cappelli e scarpe) che paiono appartenere al film "Brancaleone" o ai reportage fotografici sulla Sicilia fine ottocento, o anche solo realizzati a Santa Sofia, alta Romagna, negli anni cinquanta, ad opera del fotografo Enrico Pasquali.





La merce esposta a terra, su tappeti stesi, è tantissima, e di colori sgargianti, o è sistemata su bancarelle e panchine, nel giardino della piazza, ma non è dato sapere dove e da chi sia stata prodotta, salvo rari casi di donne che cuciono nel retrobottega gonne e sottogonne, di ciabattini e cuciniere che si danno da fare per confezionare scarpe o colazioni su piccole graticole a carbone.








Quasi tutto il commercio è gestito da donne, salvo rare eccezioni. Fu proprio una donna,  Juana  Azurduy de Padilla - il 12 marzo 1816 - a difendere il paese e a liberarlo. dall'occupazione spagnola.





Ogni anno, il secondo e terzo fine settimana di marzo, per ricordare questa vicenda storica, si organizza a Tarabuco la Phujllay (in lingua quechua significa gioco) al quale partecipano 60 comunità.







In lingua quechua, "grazie" è pachi, che si pronuncia come si legge.
manarajcha, significa "non adesso", ma forse più tardi.
"Come stai?"  è imainalla.  "Bene" è  wallejlla.





L'interno della chiesa


La "bombetta" nera di feltro  (o verde scuro o marrone) è, in generale, portata con eleganza dalle donne Aymara  (la signora a destra), che indossano gonne ampie (polleras), con più di una sottoveste che, quando camminano, ondeggiano. L'aguayo è il panno tessuto a colori vivaci che le donne annodano sulla schiena per trasportare bambini o cose


Sottogonne in tessuto sintetico, da usare con polleras ovvero gonne cucite con pieghe orizzontali, a cui si aggiunge una camicetta, una chompa (maglione di lana), una giacchetta ed un grembiule di cotone; questo costume, detto chola, fu imposto per legge dagli Spagnoli, nel secolo XVIII




                                                     
Le donne portano i capelli, di color nero corvino, pettinati con la scriminatura centrale e acconciati in lunghe trecce, che terminano  con un fiocco nero di lana, detto pocacha, arricchito da un "decoro" in perline di vetro, nero o altro colore
Una meravigliosa pocacha








Cappelli in feltro, usati da uomini e donne, detti morriones,
nel mercato di Tarabuco; ricordano gli elmetti dei
conquistadores spagnoli






















Immagini di diavoli, su splendidi tappeti tessuti in lana



Diavolo dipinto sulla parete esterna di una casa




























Questo magnifico cappello femminile, viene
indossato dalle donne in modi diversi, per
 trasmettere precisi messaggi agli uomini



Se una donna è alla ricerca di un marito, porta
il cappello così inclinato











Se è già sposata, indossa il cappello in questa posizione 













































Non sempre sono gradite
le riprese fotografiche, ma,
 in cambio di qualche boliviano,
 si può ottenere il permesso di
uno scatto, come in questo caso.    


   





































































































Un ciabattino al lavoro



























Contrattazione per un paio di pantaloni
L'autobus, che da Sucre ci ha portato a Tarabuco, 
non poteva che essere questo; pieno di colori
 e di provenienza cubana (assemblaggio cubano, 
produzione Brasile)




























































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