Il blog di Angela e Giorgio
fotografi erranti, dalle Americhe all'Asia, alla ricerca di istanti di Bellezza da catturare e raccontare

Ideazione e progetto grafico: Monica eFFe

Traduzioni all'inglese: Sara Russell e Monica eFFe




“Il vero nucleo di base dello spirito vivente di un uomo è la sua passione per l'avventura. La gioia della vita proviene dai nostri incontri con nuove esperienze e, quindi, non c'è gioia più grande che avere un orizzonte che cambia incessantemente, per ogni giorno avere un nuovo e diverso sole. Se vogliamo ottenere di più dalla vita, dobbiamo perdere l’inclinazione per la nostra monotona sicurezza e adottare uno stile di vita più improvvisato, che in un primo momento ci sembrerà un poco folle. Ma, una volta che ci siamo abituati ad un tale stile di vita, comprenderemo il suo pieno significato e la sua incredibile bellezza. Non fermarsi, non stare seduti in un solo posto. Spostarsi, essere vagabondi, fare di ogni giorno un nuovo orizzonte”.

(Christopher McCandless)*

*Da ...”INTO THE WILD” di Jon Krakauer.











domenica 21 settembre 2014

CHICLAYO (LAMBAYEQUE): SIPAN E SICAN





TUMBAS  REALES DE SIPAN, LAMBAYQUE (1987)


Nota bene: non si possono scattare immagini dentro al Museo, ma in rete alcune si possono consultare; come si trova la vicenda che portò alla incredibile scoperta del Signore di Sipan:  la Società geografica spagnola, nel numero 28 del suo bollettino, ha ricostruito l'intera vicenda, vedi:

http://www.sge.org/sociedad-geografica-espanola/publicaciones/boletines/numeros-publicados/boletin-no-28/el-senor-de-sipan-el-misterio-de-los-mochicas.html

Huaca, in lingua quechua significa luogo sacro o tempio; più in generale, in Peru' e nelle Ande, indica un sito archeologico con tombe preincaiche o incaiche. Da huaca deriva huaquear, saccheggiare o derubare i resti delle tombe, al fine di venderli, di qui il termine huaqueros o "tombaroli", come li abbiamo (sempre) chiamati in Italia. 
Nel 1987 l'archeologo peruviano Walter Alva vide comparire sul mercato nero una grande quantità di oggetti, provenienti da un'ampia zona di sepolture. 
Archeologi locali e forze dell'ordine riuscirono a bloccare los huaqueros e a individuare tombe non profanate, fra le quali la tomba reale moche, conosciuta come "Signore di Sipan". Nel 2002 si inaugurò il Museo, la cui forma richiama quella delle piramidi tronche della Cultura Mochica (I - VII d. C.).
Oggi questo Museo e i suoi duemila pezzi in oro, rappresentano una meta turistica di grande richiamo nazionale e internazionale, anche perché accoglie l'unico governante dell'antichità peruviana, del quale si sia conservato il ricchissimo corredo funerario. 
Attraverso una lunga rampa si arriva al terzo "livello" o luogo d'ingresso al Museo, da cui si cala al secondo, dove si trova la "camera funeraria" del nobile guerriero Moche. Al centro del Museo c'è la Sala Reale Mochica con il Signore di Sipan, ricoperto d'oro, e tutta la sua numerosa corte.



Un orto dove sono state messe 
dimora le colture dei Mochica































SICAN o Casa della Luna


Si trova nella città di Ferregnafe, Dipartimento di Lambayeque, a 20 km da Chiclayo, lungo la strada che porta al Santuario Bosco Storico di Pomac, dove si trova l'antica capitale della Cultura Sican o Lambayeque (750 - 1375 d.C.).




Sipan si riferisce ad una comunità moderna, nella Valle di Lambayeque,  e deve la sua fama alla scoperta delle tombe "reali" della Cultura Moche.



Sican, al contrario, si riferisce ad una cultura archeologica, che data fra l'800 e il 1300 della nostra era.

Il Museo Nacional Sican (inaugurato nel 2001) è dedicato all'investigazione scientifica della Cultura Sican, nella Provincia di Ferregnafe, condotta per oltre venti anni dall'archeologo giapponese Izumi Shimada, direttore del programma di scavi (1978).













L'esposizione permanente del Museo si basa sul ritrovamento di due tombe, fra le più grandi scoperte in Sud America, a Batan Grande. Si tratta di un pozzo verticale di 3 metri di lato e 11 di profondità, nel qual è stato depositato moltissimo materiale: i corpi di due donne adulte, due giovani, e 

più di una tonnellata di beni, collocati attorno al corpo a testa in giù, in posizione fetale, di un uomo adulto, posto al centro della camera funeraria, il cui corpo era ricoperto di sinabrio (polvere che se inalata può essere tossica).


Il personaggio indossava una maschera d'oro, con occhi di ambra e smeraldi.
Un'altra sepoltura è quella di un nobile con maschera e copricapo d'oro con piume, seduto a gambe incrociate su una portantina, assieme alla quale era stato sepolto.


Il Museo di Sican è stato costruito con il contributo dell'Università di Tokio, dopo che il giapponese Izumi Shimada, fra il 1992 e il 1995, portò alla luce due tombe dell'elite Sican.


Per aggiornamenti su immagini degli scavi recenti, visitate:
www.sican.org




















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