Il blog di Angela e Giorgio
fotografi erranti, dalle Americhe all'Asia, alla ricerca di istanti di Bellezza da catturare e raccontare

Ideazione e progetto grafico: Monica eFFe

Traduzioni all'inglese: Sara Russell e Monica eFFe




“Il vero nucleo di base dello spirito vivente di un uomo è la sua passione per l'avventura. La gioia della vita proviene dai nostri incontri con nuove esperienze e, quindi, non c'è gioia più grande che avere un orizzonte che cambia incessantemente, per ogni giorno avere un nuovo e diverso sole. Se vogliamo ottenere di più dalla vita, dobbiamo perdere l’inclinazione per la nostra monotona sicurezza e adottare uno stile di vita più improvvisato, che in un primo momento ci sembrerà un poco folle. Ma, una volta che ci siamo abituati ad un tale stile di vita, comprenderemo il suo pieno significato e la sua incredibile bellezza. Non fermarsi, non stare seduti in un solo posto. Spostarsi, essere vagabondi, fare di ogni giorno un nuovo orizzonte”.

(Christopher McCandless)*

*Da ...”INTO THE WILD” di Jon Krakauer.











domenica 21 settembre 2014

CUSCO O CUZCO O QOSQO O QUSQU (in quechua)







Da Arequipa voliamo a Cusco (3399 m.  s.l.m), l'ombelico -centro del mondo, secondo la mitologia degli Incas; questa città-capitale era la sede del loro governo, fu la più antica delle Americhe e la più importante delle Ande.
Pizarro e i suoi cavalieri, con destrieri e grandi spade, marciarono su Cuzco dopo aver assassinato Atahualpa (Cajamarca,1532), e l'8 novembre 1533 imposero un sovrano fantoccio, Manco, che quando si ribellò (1536) si rifugiò a Vilcabamba, nella giungla. Dopo avere spogliato  d'oro e argento la capitale, Pizarro la ridusse a una città coloniale, poi si diresse verso Lima.
Sui marciapiedi incontri signore in costume
tradizionale, accompagnate dal loro lama.
Le "possenti" pietre degli edifici Incas furono in parte riutilizzate per costruire molte Chiese e annessi Monasteri, la Cattedrale, ecc.
Il toponimo originale era qosqo o qusqu (in quechua).
I conquistatori spagnoli usarono Cusco, come appare sulle mappe dal XVI al XVII secolo, ma in alcune del XIX e XX è riportato Cuzco.
Nella cartografia ufficiale peruviana e nella costituzione politica del 1993, appare la grafia Cusco; nel 1990, però, il Consiglio Municipale di Cusco istituisce l'uso del nome Qosqo in sostituzione di Cusco in tutti i documenti del governo locale.

L'insegna di un piccolo negozio d'artigianato, a due passi da San Blas (e dal nostro Hostal Casa Elena) e da Plaza de Armas; wasi, in quechua, significa casa.

Un bar frequentato da stranieri, amanti del caffè all'italiana.
I turisti "noleggiano" bellissimi abiti tradizionali,
per scattarsi una fotografia-ricordo.


Un Inca (un po' finto) con il quale farsi fotografare










Questa signora "in costume" e con agnellino, assieme 
alla sua graziosa bambina, si offrono per una fotografia, 
in cambio di denaro.








Piccoli presepi policromi (nacimientos) a forma di retablo

Madonne e Angeli in cartapesta dipinta


Altro piccolo retablo

Zainetti e borse riccamente lavorati a mano


L'angolo - caffè di un piccolo ristorante, vicino a casa

La strada che porta a San Blas  

Croce in pietra, attaccato al campanile della piccola 
Chiesa di San Blas (dove per entrare si paga un biglietto)

Chiesa di San Blas



Questa Piazza è il cuore di Cuzco, ma quando si chiamava Huacaypata o Aucaypata, al tempo degli Incas, era grande il doppio. Spesso qui oggi sventolano due bandiere: quella rossa e bianca del Perù e quella di Tahuantinsuyo, che ha i colori dell'arcobaleno, e rappresenta le quattro quarti dell'impero inca. Su tre lati della piazza ci sono grandi portici. A nord-est, la Cattedrale, cui si accede attraverso un'ampia scalinata; ai lati si trovano la chiesa di Jesus Maria e El Triunfo. Sul lato sud-orientale c'è la chiesa edificata dai Gesuiti, detta La Compañia.


La Cattedrale di Cuzco fu elevata dove si trovava il palazzo di Inca 
Viracocha, signore della città, nell'epoca in cui i supremi sacerdoti erano diventati ricchi e potenti. Inca si impose attraverso i suoi successi militari, tanto da diventare un re- guerriero che cercava di trasformare le tribù debellate in alleati.
L'Inca visse  tra la fine XIV sec. e il 1438 circa.

Viracocha era il nome di una delle principali divinità inca, originaria del Lago Titicaca (cultura Tiwanaku), il dio dei bastoni che sarebbe sorto dalle acque e avrebbe creato cielo, terra e, secondo il mito, gli uomini per poi farli a pezzi e buttarli ai quattro angoli del mondo.

La Cattedrale ospita un'importante collezione di opere d'arte della cosiddetta Escuela Cuzquena, generata dall'incontro fra arte europea dei secoli XVI e XVII, e la fantasia di artisti andini. La Escuela si avviò all'atto della costruzione della Cattedrale, grazie al pittore gesuita italiano (originario di Camerino) Bernardo Bitti che nel 1575 arriva in Sud America per evangelizzare attraverso la pittura e introduce il "manierismo", lo stile in voga in Italia, incentrato su grandi tele, con una figura al centro, fortemente illuminata e  variamente colorata, per niente naturale.
All'interno della Cattedrale non è possibile fotografare, inoltre, per entrare a visitarla, occorre acquistare un biglietto.



Chiesa La Compañia, edificata dai Gesuiti nel 1571, distrutta e ricostruita dopo il terremoto del 1650. Fu elevata sopra le fondamenta del palazzo di Huayna Capac (in lingua quechua significa giovane, possente o poderoso), undicesimo sovrano della dinastia Inca del Cuzco, padre di Atahualpa, a cui morendo affidò la parte settentrionale dell'impero (mentre Huascar regnò sulla regione di Cuzco).
 La bellissima facciata barocca della chiesa dei Gesuiti è fra le più decorate della città. I Gesuiti avevano voluto che fosse la più sontuosa e il vescovo, temendo che offuscasse lo splendore della Cattedrale, chiese al papa Paolo III in Roma di pronunciarsi nel merito, ma il responso arrivò quando i lavori di ricostruzione erano ormai ultimati.

In questa chiesa, il cui orario d'apertura è irregolare, non si paga un biglietto d'ingresso.
A lato della Chiesa dei Gesuiti c'è Calle Loreto, stretta via con pietre inca su entrambi i lati, e ciottoli a terra. Il muro a destra appartiene al così detto "Cortile dei serpenti" dove sorgeva il palazzo Huayna Capac e ora la Chiesa La Compañia; a sinistra, c' è il muro più antico e bello di Cuzco, che apparteneva all'Acllahuasi o " Casa delle donne elette" che ospitò, al posto delle "Vergini del Sole"  in epoca incaica, suore del Convento di clausura di Santa Catalina.


Il mercato coperto, di frutta, verdura e un po' d'artigianato
































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